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giovedì 15 gennaio 2015

Le lacrime di coccodrillo

"La libertà di espressione è un diritto anzi un obbligo..ma non si può insultare, non si può prendere in giro la fede degli altri": Papa Francesco durante il volo a Manila

Quale libertà per l'Europa?


 Spondasud, 15 gennaio 2015
di don Salvatore Lazzara

 E’ commovente vedere come le istituzioni europee e nazionali, abbiamo condannato senza mezzi termini gli attentati terroristici che si sono susseguiti in Francia. L’opinione pubblica sostenuta dai media, ha preso coscienza quanto male può provocare il fondamentalismo religioso, quando attenta alla libertà. Allo stesso tempo, quanti hanno condannato con veemenza la violenza in nome di Dio, e difeso strenuamente la libertà di ogni individuo di esprimere tramite la satira le personali idee, in tempi non sospetti, sono stati i primi a lanciare campagne contro l’allestimento dei presepi.

Se la libertà è un valore da difendere a tutti i costi, come mai ora sostengono con vigore le vignette satiriche come espressione di civiltà, e poi non vogliono tutelare delle immagini che non hanno nulla di blasfemo, ma che in fondo richiamano la nascita di una persona che ha cambiato il cammino dell’umanità? In Francia l’aggressività con cui è violata la libertà religiosa e civile non ha uguali nemmeno nei paesi dove la libertà religiosa non è permessa.

Ricordiamo Nicolas, arrestato qualche mese addietro a Parigi, dalla polizia durante un corteo a sostegno della famiglia uomo-donna-bambino. Il capo di accusa imputato allo sfortunato cittadino era quello di indossare una maglietta pericolosissima che raffigurava la famiglia. Pensate: per difendere la satira contro la religione si sono mobilitati capi di stato, media, servizi segreti… mentre un semplice cittadino è ridotto al silenzio solo per aver utilizzato il diritto santissimo di esprimere il dissenso verso la legge liberticida francese che limita la libertà di pensiero su determinati temi etici, così come prevede la democrazia.

Cosa altro aggiungere? Se la satira vale per tutti, come mai le uniche religioni ad essere interessate alla pubblica derisione, sono l’islam e il cristianesimo? Perchè i grandi editori, considerati ormai i serbatoi dove sono custodite gelosamente le carte costituzionali della vita sociale, non possono esprimere vignette sull’ebraismo? Nel quadro delineato, possiamo inserire le dimissioni del Presidente della Repubblica Italiana, Napolitano. Le molte cose positive che ha fatto non possono, compensare nella prospettiva dei valori da custodire e difendere, il ruolo svolto nei giorni febbrili del caso Englaro, quando decise di non firmare il decreto che avrebbe salvato la vita di Eluana perché, a suo parere, mancavano i requisiti di necessità e urgenza. Non capisco quando le massime cariche delle istituzioni parlano di valori da difendere. Quali sono? Non ho mai sentito con chiarezza affermare: noi crediamo in questo, questi sono i punti di riferimento imprescindibili su cui è fondata la democrazia e l’Europa. Sempre discorsi vaghi, modellabili secondo le indicazioni provenienti dai grandi flussi di denaro a sostegno di quella o di quell’altra idea.

La Francia ha mobilitato la marina militare per compiere azioni preventive contro l’ISIS. Tutto ciò è incredibile. I primi responsabili dello sviluppo dei terroristi sono proprio loro, che insieme ad altre potenze occidentali, hanno alimentato la rete del fondamentalismo con la scusa di sostenere i ribelli “moderati”, contro il governo siriano. Ricordiamolo, se oggi lo stato islamico è realtà, si deve al sostegno economico e incondizionato di quanti, invece di aiutare i popoli in difficoltà, hanno usato l’arma della menzogna per realizzare le conquiste geopolitiche necessarie ad affermare la supremazia nei paesi del medio oriente, a cominciare con la primavera araba… Certamente per i francesi combattere i terroristi che hanno sostenuto, è umiliante. Ipocrita. Ma con quale faccia combattono quanti hanno aiutato economicamente? Altrettanto inquietante e’ quanto avvenuto in Turchia. Il governo, ha censurato i siti con le immagini satiriche di Charlie Hedbo. Ci rendiamo conto? L’altro giorno erano a Parigi per manifestare contro la limitazione della libertà, ed oggi chiudono i siti. Sono questi i valori su cui intendono costruire il domani e l’Europa?

La falsificazione del valore dell’identità e dell’accoglienza cosa ha prodotto all’Italia? Finalmente si scopre che decine di musulmani in Italia potrebbero trasformarsi in terroristi islamici. Tra loro, secondo i servizi di sicurezza, ci sono maghrebini tra i 25 e i 35 anni, marocchini, algerini e tunisini in Italia da qualche anno, ma anche italiani convertiti all’islam, migranti di seconda generazione, spesso giovanissimi, veterani delle guerre di Bosnia e Afghanistan tornati nel nostro paese negli anni scorsi e che potrebbero ripartire per i fronti della Siria e dell’Iraq, in aggiunta ai predicatori delle moschee che continuano indisturbati a seminare odio e violenza, senza che nessuno prenda decisione nel senso della tolleranza.

Il vero obiettivo rimane il Cristianesimo, la cultura da essa derivata, e quanti cercano di difendere il vero umanesimo, struttura su cui si è sviluppata e formata l’Europa. In questo periodo di stragi, mi sembra d’aver capito che esistono stragi di serie A e stragi di serie B. Per quella in Francia si mobilita mezzo mondo e si fanno le marce con i potenti. Per la strage in Nigeria solo qualche parola, in secondo piano, nei giornali e telegiornali. E poi c’è la strage dei bambini non nati, che non vedono la luce. E’ quella che, da anni, fa più vittime nel mondo. Ed è avvolta nel silenzio.

http://spondasud.it/2015/01/le-lacrime-di-coccodrillo-6472

mercoledì 23 luglio 2014

Califfato della brutalità


Da Mosul ad Aleppo, tutte infibulate in nome di Allah

di Sandro Magister, 
L'Espresso, 23 luglio

Sulla prima pagina de “L’Osservatore Romano” che sarà in edicola domani 24 luglio spicca la seguente notizia.
*
Il leader dello Stato islamico ordina l’infibulazione per le donne nel territorio controllato dai miliziani
CALIFFATO DELLE BRUTALITÀ

Baghdad, 23. Infibulazione per tutte le donne che risiedono nel territorio dell’auto-proclamato califfato dello Stato islamico (Is): è questo l’ultimo, farneticante ordine impartito dal sedicente leader dell’Is, Abu Bakr Al Baghdadi. In un comunicato lo Stato islamico, che controlla ampie zone dell’Iraq e della Siria, afferma che Al Baghdadi ha chiesto l’infibulazione per tutte le donne del califfato – bambine comprese – adducendo alla brutale disposizione inesistenti motivazioni religiose.
Il comunicato, che risale ad alcuni giorni fa, è l’ennesimo che riguarda le donne, dopo quello che impone alle famiglie di dare le ragazze vergini in sposa ai jihadisti e quello che sancisce la segregazione dei sessi nelle università. Ma mentre negli altri comunicati si faceva riferimento a Mosul – città irachena controllata dall’Is e nella quale è in atto una vera e propria persecuzione ai danni della comunità cristiana – in quello sulle mutilazioni genitali si fa un esplicito riferimento ad Aleppo, nel nord della Siria.
Secondo fonti indipendenti, circa trenta bambine sarebbero già state sottoposte alla pratica dell’infibulazione negli ultimi giorni, mentre due donne sarebbero state lapidate senza che venissero rese note le accuse mosse loro.

Nel mondo più di 130 milioni di bambine e donne, secondo i dati Unicef, sono state sottoposte a mutilazioni genitali. E secondo fonti delle Nazioni Unite, nei prossimi dieci anni altre trenta milioni di bambine rischiano di subire lo stesso trattamento.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/07/23/da-mosul-ad-aleppo-tutte-infibulate-in-nome-di-allah/

Jihadisti: le donne devono essere infibulate. Ma l’Ue si preoccupa di sanzionare la Siria


Spondasud, 23 luglio 2014

L’ultima raccapricciante imposizione dello Stato Islamico, che si estende da Aleppo a Mosul in Iraq, colpisce direttamente le donne. D’ora in poi dovranno tutte subire l’infibulazione. Lo prevede un “decreto” promulgato dall’autoproclamato “Califfo” Abu Bakr al Baghdadi. La notizia è stata rilanciata da tutte le agenzie internazionali, molte delle quali hanno avvertito che l’autenticità della fonte non può essere verificata. In effetti la pratica dell’infibulazione non è islamica e i dubbi sulla veridicità di questa notizia sono tanti.
Il decreto è datato 21 luglio e ha le insegne dello Stato islamico ad Aleppo, nella regione di Azaz, a nord della metropoli siriana settentrionale. Il testo, che presenta numerosi errori tipografici, si basa su presunti detti attribuiti al Profeta Maometto, ma le fonti usate non sono quelle solitamente citate per sostenere la validità della tradizione profetica.

Tutto questo accade, o sarebbe meglio dire accadrebbe, mentre un’Europa sempre più distratta da ciò che avviene realmente in quella parte del mondo impone nuove sanzioni alla Siria. Le misure colpiscono 3 nuovi soggetti e 9 società “per il loro coinvolgimento – è scritto nel documento – nella repressione violenta contro la popolazione civile o per il sostegno al regime”. I loro fondi nelle banche europee saranno congelati, mentre l’entrata nell’Unione Europea sarà vietata alle persone sanzionate. La decisione adottata porta il numero totale dei siriani afflitti dalle misure restrittive della UE a 192, mentre il numero delle società siriane sanzionate raggiunge le 62.

Una decisione inspiegabile e che rappresenta un enorme regalo ai nemici del governo di Damasco, a partire dai jihadisti dello Stato Islamico e dei qaedisti di al Nusra, artefici del terrore e di un numero impressionante di crimini commessi in Siria a danno di civili, donne e bambini su tutti.
Di fronte al rafforzarsi del terrorismo islamico, l’Occidente non mette in campo alcuna misura. Si colpiscono, invece, gli unici soggetti, il governo siriano e il presidente Bashar al Assad, capaci di fermare l’avanzata di gruppi armati che hanno cellule dormienti, come denunciato da numerosi servizi di intelligence occidentali, persino in Europa.

E mentre l’Europa e i suoi governi si preoccupano di affossare Assad, in Siria “per proteggere lo Stato islamico in Iraq e nel Levante e nel timore che il peccato e il vizio si propaghino tra gli uomini e le donne nella nostra società islamica, il nostro signore e principe dei fedeli Abu Bakr al Baghdadi ha deciso che in tutte le regioni dello Stato islamico le donne debbano essere cucite”.

Ma le atrocità contro le donne non si fermano qui: una ventina di giorni dopo la proclamazione del califfato, i terroristi dello Stato islamico hanno lapidato due donne nella provincia di Raqqa. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, entrambe erano accusate di adulterio. 
In Europa, anche in questo caso, non c’è stata nessuna reazione.

http://spondasud.it/2014/07/jihadisti-donne-devono-essere-infibulate-lue-si-preoccupa-sanzionare-siria-3480

Siria-Iraq: welcome to the Islamic State

monastère des martyrs Behnam et Sarah

Almeno 554 chiese distrutte e oltre 1 milione di cristiani costretti a fuggire dalla sola Siria, decine di migliaia di sfollati e decine di chiese attaccate nella città di Mosul e in altre città situate nella provincia irachena di Ninive. Sono questi i primi dati sulle conseguenze della dittatura islamica instaurata dallo Stato islamico in Iraq e Siria comandato da Abu Bakr al Baghdadi. Numeri che mostrano, in parte, la distruzione culturale che sta avvenendo nella culla del cristianesimo.
Dopo al Raqqa e i villaggi del Qalamoun, la furia devastatrice degli estremisti si abbattuta su Mosul, dove ha trovato un terreno fertile e la complicità di altre milizie sunnite che pur di rovesciare il governo sciita di Nouri al Maliki hanno chiuso gli occhi di fronte alle azioni disumane compiute dagli uomini dell’Isis. L’ultima in ordine di tempo è l’assalto al monastero di Mar Behnam, costruito dal re assiro Sannacherib II, come segno di penitenza e conversione per l’uccisione dei figli Behnam e Sarah, puniti dal padre pagano per la loro conversione al cristianesimo. Dalla sua costruzione il luogo è sempre stato abitato da monaci, oggi appartenenti alla chiesa siro cattolica.

Come avvenuto a Maaloula con i monasteri di Mar Tecla e Sergio e Bacco, anche a i monaci iracheni hanno subito la devastazione dei terroristi islamici, che dopo aver cacciato tutti i cristiani da Mosul hanno intimato anche ai religiosi di andarsene o convertirsi all’islam. Secondo fonti locali ai religiosi è stato impedito di portare con sé non solo oggetti di valore, come ori o denaro, ma anche le sacre reliquie dei due santi martiri conservate nel monastero. I monaci, molte dei quali anziani, hanno camminato per decine di chilometri prima di essere soccorsi dai miliziani della regione autonoma del Kurdistan.
L’ideologia dell’Isis “non è nata in una notte”, ma è frutto dei cambiamenti ideologici e tattici all’interno della jihad islamica e della frammentazione e radicalizzazione di al Qaeda. L’organizzazione viene costituita il 15 ottobre del 2006 dopo un incontro fra vari gruppi armati iracheni. Come leader viene scelto Abu Omar, il primo a staccarsi da al-Qaeda allora guidata da Abu Musab al-Zarqawi. Il nome del gruppo che a quel tempo a poche migliaia di seguaci viene cambia da Stato islamico, a Stato islamico dell’Iraq dopo che un raid aereo uccide al-Zarqawi nella provincia di Diyala, nell’Iraq centrale. Pochi anni prima dell’esplosione della guerra civile siriana i miliziani dello Stato islamico appoggiano le fazioni locali di al–Qaeda contro Bashar al Assad, creando lo Stato islamico in Iraq e levante (Isil). Abu Omar, diventa Abu Omar al Baghdadi. Il 19 aprile del 2010 il leader dell’Isil viene ucciso e il comando passa ad Abu Bakr al-Baghdadi. Secondo gli analisti, l’Isis è strutturata come il movimento dei talebani, perseguendo un’ideologia basata sul jiadh contro gli infedeli e l’applicazione rigorosa della sharia, che impedisce l’esistenza di altre comunità religiosa al di fuori di quella islamica. Gli edifici religiosi di altre fedi vengono distrutti e di quelli già in rovina si impedisce la ricostruzione.
La comparsa dell’Isis ha riacceso antichi fantasmi fra i cristiani iracheni e siriani, spettri che risalgono al primo periodo musulmano, quando nel VII secolo l’Islam si diffuse dalla Penisola arabica verso il Mediterraneo, conquistando con la spada le regioni dell’Impero romano d’Oriente.

Sui siti internet cristiani e molte pagine Facebook, la popolazione vede l’instaurazione del califfato di al Baghdadi e l’imposizione della sharia come un ritorno al clima di terrore di 1400 anni fa.  Infatti nel 640 d.C., l’Iraq e poi la Siria vennero conquistate dagli eserciti arabi musulmani guidati da Khalid ibn al-Walid, che in breve tempo sbaragliò l’esercito dell’Impero romano d’oriente, impose la religione islamica e l’arabo come lingua, concedendo a chi non voleva convertirsi di pagare la tassa per gli infedeli la jizya.
Da quel giorno la Siria diviene Bilad al-Sham.
L’odierna situazione è di fatto quasi identica.

http://erebmedioriente.tumblr.com/post/92653583641/siria-iraq-welcome-to-the-islamic-state


In Iraq e Siria lo Stato islamico trasforma i bambini in soldati e si finanzia vendendo il petrolio rubato a prezzi stracciati