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lunedì 7 marzo 2016

'Chi troverà una donna forte e virtuosa? Il suo valore è di gran lunga superiore alle perle' (Proverbi 31,10)

Un convoglio di aiuti è stato inviato dal Convento Mar Yacub di Qara ad Aleppo all'inizio di febbraio.
Il convoglio era costituito da un'ambulanza, un ospedale mobile e 13 camion caricati con beni di soccorso nell'ambito della campagna di solidarietà con la città di Aleppo. Il Convento di Qara ha già supportato con materiali sanitari diverse province siriane sin dall'inizio della crisi, tra cui due ospedali mobili a Homs e Daraa e un numero di ambulanze.

"Madre Agnès Mariam ha ricevuto in Russia il premio Femida due settimane fa. È come la versione russa del premio Nobel per la Pace. Ha ottenuto questo riconoscimento per il suo grande impegno nella crisi siriana. Noi come comunità di Mar Yacub siamo molto orgogliosi e ringraziamo il Signore Gesù. La tv russa 1TV.RU è venuta qui a fare una relazione in questa ultima settimana.
Femida (Dike) è la dea romana della giustizia, raffigurata con una benda sugli occhi (per la sua imparzialità, obiettività), la bilancia e una spada. In realtà, è diventato un simbolo ampiamente accettato della giustizia. In Russia il Femida è l'equivalente del premio Nobel. Questo premio è stato dato fino ad oggi esclusivamente ai russi che hanno lavorato soprattutto per la difesa della giustizia e dei diritti umani.
Madre Agnès Mariam è stato il primo straniero a ricevere questo premio."

http://www.maryakub.net/2016/03/05/report-russian-tv-in-our-monastery/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=facebook




Nel buio del conflitto siriano, una suora fa intravedere la luce

Suor Agnes Mariam de la Croix, fondatrice del movimento "Mussalaha"


"Mussalaha", "Riconciliazione": è questo il nome del movimento che grida al mondo che si fermi la guerra in Siria e che cessi il rumore delle armi. "Riconciliazione" lavora per una concreta pacificazione attraverso la mediazione tra le diverse parti di un conflitto in atto da anni, la cui unica vera vittima è il popolo siriano.
Cuore di questo movimento è una suora: Agnes Mariam de la Croix. "In un momento in cui il mondo ha disperatamente bisogno di una soluzione pacifica per porre fine allo spargimento di sangue in Siria, questa iniziativa (Mussalaha) spicca come un faro la cui luce alimenta la speranza che viene dall’interno della società siriana ed esprime il desiderio della maggioranza del popolo per un percorso di pace". Sono le parole con cui Mairead Maguire, pacifista britannica, cofondatrice della Community of Peace People, nonché Premio Nobel per la Pace nel 1976, ha proposto, in una lettera al Nobel Institute, che il riconoscimento venga assegnato a suor Agnes.
La religiosa nasce come Fadia Laham da padre palestinese e madre libanese, ma dice di sentirsi totalmente siriana. Ha trascorso la gioventù a Beirut. Scegliendo di dedicare la sua vita al Signore, decise di entrare in convento; successivamente fondò il Monastero di Mar Yacoub (San Giacomo) nella zona di Qalamoun in Siria, dove vive da circa 20 anni.
Verità e giustizia non possono non scuotere la coscienza umana; figuriamoci per una persona che ha già scelto di dedicare la sua vita al servizio degli ultimi. Infatti, dietro un sorriso sereno, gli occhi di suor Agnes svelano il dolore che ha visto e vissuto insieme alle persone innocenti che ha incontrato nella sua missione.
A conflitto siriano appena iniziato, la suora decise di scrivere una lettera ad una associazione umanitaria francese parlando della guerra mediatica e della disinformazione in atto contro il suo paese, e raccontando con coraggio ciò che stava realmente accadendo. Per questa lettera, i gruppi combattenti scatenarono critiche e polemiche contro di lei.
Suor Agnes tuttavia non si è abbattuta, anzi ha deciso di continuare con più animo la lotta contro la disinformazione, e grazie al suo contributo arrivò in Siria la prima delegazione di giornalisti stranieri, nonostante la chiusura totale del governo siriano timoroso per possibili infiltrazioni di spie internazionali.
La religiosa convinse le autorità (nei cui confronti è stata comunque critica in diverse occasioni) del bisogno di raccontare la verità in modo neutro e indipendente, denunciando i massacri e i crimini commessi dai gruppi terroristici composti da Jihadisti stranieri intervenuti nel paese per combattere la guerra santa.Non si tratta infatti di una rivolta popolare, ma esistono gruppi organizzati che creano manifestazioni ad hoc e che tentano, attraverso atti di violenza, di suscitare scontri settari e divisioni etnico religiose.
La strada è dura da percorrere. Le critiche piovono su suor Agnes da tutte le parti, anche da gruppi che si professano pacifisti ma chiedono l'intervento militare in Siria. Alcuni la accusano di appoggiare il governo siriano, quando invece la suora denuncia i crimini dei ribelli e smaschera le false notizie.
"Non faccio politica: il mio impegno è puramente umanitario", ha affermato in più di un'occasione. Le sue non sono parole vuote, e malgrado gli attacchi feroci dei movimenti vicini all'opposizione siriana e dei simpatizzanti dei ribelli, il suo ruolo è stato decisivo nelle zone di maggiore conflitto, dove è riuscita a trovare spesso soluzioni di compromesso tra combattenti e governo. Il tutto grazie alla rete di volontari del Movimento Mussalaha, che salvato tanti civili e riaperto i canali del dialogo e della riconciliazione.
Ciò ha consentito a suor Agnes di far evacuare famiglie, proteggere donne e bambini, agire non da spettatrice, ma in prima linea, tra la gente e nei luoghi ad altissimo rischio. La suora è instancabile e continua a girare il mondo come portavoce dei civili innocenti: ha già raccolto tanti aiuti durante i suoi viaggi in Europa e in Australia, riuscendo ad ottenere, tra le altre cose, un'ospedale ambulante e grandi quantitativi di medicine e di generi di prima necessità.
Mentre il mondo è in attesa che le diverse parti in conflitto si siedano al tavolo della trattativa a Ginevra, una suora tenace salva quotidianamente tante vite umane, aprendo una finestra di speranza sul massacro, attraverso la strada del dialogo e della riconciliazione.

  da Zenit.org , di  Naman Tarcha 

http://www.zenit.org/it/articles/nel-buio-del-conflitto-siriano-una-suora-fa-intravedere-la-luce

giovedì 18 giugno 2015

Quanto pesano il petrolio e le armi

Alla Roaco il Pontefice torna a denunciare la drammatica situazione dei cristiani in Medio oriente 

Aleppo, 18 giugno 2015

L'Osservatore Romano , 15 giugno 2015

In Medio Oriente c’è bisogno di uno sforzo «per eliminare quelli che appaiono come taciti accordi per i quali la vita di migliaia e migliaia di famiglie — donne, uomini, bambini, anziani — sulla bilancia degli interessi sembra pesare meno del petrolio e delle armi». 
È quanto ha affermato Papa Francesco rivolgendosi ai partecipanti alla ottantottesima Riunione delle opere per l’aiuto alle Chiese orientali (Roaco), ricevuti lunedì mattina 15 giugno, nella Sala Clementina.
Nel ricordare il viaggio compiuto in Terra santa nel maggio 2014 e il successivo incontro di preghiera svoltosi in Vaticano alla presenza dei presidenti israeliano e palestinese, il Pontefice ha constatato che in questi mesi non tutti i frutti di riconciliazione sperati si sono realizzati. «Altri eventi che hanno ulteriormente sconvolto il Medio oriente, da anni segnato da conflitti, ci fanno sentire il freddo di un inverno e di un gelo nel cuore degli uomini che sembra non finire».
Quella terra, ha aggiunto, «è solcata dai passi di quanti cercano rifugio e irrigata dal sangue di tanti uomini e donne, tra i quali numerosi cristiani perseguitati a causa della loro fede».
Cristiane irachene fuggite da Mosul durante una messa celebrata ad Arbil (Afp)Pur riconoscendo che negli ultimi tempi il mondo ha avuto «un sussulto di coscienza» di fronte a questo dramma, Francesco ha invitato a «un ulteriore sforzo», chiedendo alla Roaco di intensificare «il servizio della carità cristiana» e di continuare a «denunciare ciò che calpesta la dignità dell’uomo».
Il Papa ha fatto cenno anche alla situazione di Etiopia, Eritrea e Armenia — all’ordine del giorno dei lavori dell’assemblea — raccomandando di «aiutare queste antichissime comunità cristiane a sentirsi partecipi dalla missione evangelizzatrice e ad offrire, soprattutto ai giovani, un orizzonte di speranza e di crescita». Senza questo impegno, ha ribadito, «non potrà arrestarsi il flusso migratorio che vede tanti figli e figlie di quella regione mettersi in cammino per giungere alle coste del Mediterraneo, a rischio della vita». 

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Il messaggio di sostegno di Madre Agnès-Mariam de la Croix, superiora del  monastero Saint-Jacques le Mutilé a Qara, alla manifestazione  del 20 giugno a Parigi in sostegno dei Cristiani d' Oriente 

Cari amici che parteciperete alla manifestazione,

con tutto il cuore vi ringrazio per la vostra solidarietà con le genti perseguitate del Medio Oriente, e particolarmente le più fragili: quelli che sono morti per odio alla fede o per disprezzo verso la loro umanità; quelli che sono stati scacciati, spogliati di ogni cosa, malmenati, ridotti in schiavitù, venduti come bestiame, violentati o ridotti a oggetto di godimento bestiale.
Famiglie intere hanno dovuto prendere il cammino dell'esilio nell'insicurezza, la paura, la penuria.
Ci si domanda: perché?
Il patrimonio più prezioso dell'umanità è consegnato a delle orde del terrore. È la terra di Abramo, quel patriarca obbediente e così amato da Dio. La nostra regione invece di essere un'oasi di pace, una riserva di spiritualità in cui regnano la pace e la concordia, ecco che  diviene il campo di battaglia della più crudele delle aggressioni che cerca di distruggerla ed instaurarvi il terrore.
Che i martiri, morti in odio alla Fede, intercedano per noi: quelli della Palestina, del Libano, dell'Iraq, dell'Iran, di Siria, di Egitto, di Turchia, di Cipro, della Libia, della Nigeria, del Sudan, eccetera.

Come mai guerre sofisticate lanciate con un grande rinforzo mediatico contro il terrorismo producono l'effetto contrario: non vi è mai stato maggiore terrore che nei nostri giorni?
I dirigenti del 'mondo libero' dicono una cosa e fanno il contrario.
Si appicca un fuoco e si annuncia che lo si spegnerà ed esso non diviene altro che più forte!

È tempo di domandare ai responsabili che uniscano gli atti alle loro parole e che essi facciano passare la dignità della persona umana -creata a immagine di Dio- e la salvaguardia delle risorse dei popoli davanti ai loro interessi materiali.
Senza la loro sovranità i popoli non esistono e non possono optare per la pace nè lavorare al bene comune. E allora, che sia salvaguardata la sovranità dei popoli.
Da quando il Medio Oriente e l'Africa del Nord sono distrutti, la terra è meno bella, più inospitale.

Io so che molti dei nostri fratelli ebrei e musulmani sono solidali con noi perché cessino la discriminazione religiosa e l'uso della religione come un mezzo di dividere per regnare.
Insieme diciamo:
Fermate il flusso di armi e di jihadisti in Siria, in Iraq e ovunque altrove.
No a una coalizione con quelli stessi che finanziano il terrore.
No a quelli che hanno aperto il vaso di Pandora nel Medio Oriente e altrove: esso ha spruzzato il sangue fino al cuore di Parigi.
No ai pompieri piromani.
No a quelli che dicono una cosa e ne fanno un'altra.
No alla disinformazione.
No all'espulsione.
No al primato degli interessi economici sulla vita e sulla dignità delle creature di Dio.

Grazie per la vostra solidarietà e perché voi non avete paura di dire NO!
Mère Agnès-Mariam de la Croix

(traduz. FMG)

giovedì 27 marzo 2014

Papa Bergoglio avrà rammentato a Obama che cosa accadrà ai cristiani in Siria se i ribelli prevarranno?



Distruzione e omicidi finanziati da potenze straniere

Discorso di Madre M. Agnes de la Croix per l' "Iniziativa Moussalaha" [Riconciliazione] in risposta alle dichiarazioni dell'Alto Commissario per i rifugiati [Unhcr].




Signore e Signori,


Vorrei iniziare ringraziando la "Società russo- ortodossa di Palestina" per averci invitato a partecipare a questo importante incontro.

Siamo appena arrivati ​​dalla Siria. Questa Siria che soffre la morte, la distruzione, e l'assassinio puro e semplice in tutte le sue città, i suoi villaggi, e tutte le sue regioni.

Nessuno vuole questa guerra assurda finisca.

Tutti piangono e si lamentano davanti alla sofferenza quotidiana del popolo siriano. Ma cosa fanno? Niente!

Dirò molto francamente che sulla crisi siriana l'approccio delle Nazioni Unite, e in particolare la Commissione sui Diritti Umani a Ginevra, contribuisce ad aggravare la catastrofe in cui viviamo.

Le guerre in Siria sono descritte come un conflitto tra le forze dello Stato e le forze di opposizione.

Questo non è vero!

La guerra che oggi colpisce il mio paese è una guerra tra la società civile siriana e gruppi terroristici islamisti. Questi terroristi sono supportati e finanziati da vari paesi stranieri, in particolare l'Arabia Saudita.

L'Arabia Saudita ha riconosciuto che questi gruppi appartengono a organizzazioni terroristiche. Ma allo stesso tempo, continua ad  addestrarli e finanziarli al fine di distruggere la Siria.

L'ESL [Esercito Siriano Libero] non è più operativo e non è più adeguato. Ciò con cui abbiamo a che fare deriva dal ruolo svolto dai gruppi terroristici islamisti.

Ieri noi abbiamo teso la mano a Yabroud. Un'altra città siriana distrutta! Quasi quattrocento giovani vogliono cambiare lato e passare da combattenti "contro" il governo, a combattenti "con" il governo [vale a dire: uniti alle forze governative].

DAECH [un'organizzazione terroristica = EIIL] governa la città di Raqqa con la spada e il fuoco. Una giovane ragazza è stata ammazzata lì solo perché aveva un account Facebook. Le sue chiese sono diventate i quartier generali di DAECH. La sua popolazione è obbligata a pregare cinque volte al giorno, e  squadre femminili sono incaricate di frustare le donne non velate nelle strade.

Deir el-Zor è governata dal gruppo terroristico di Jabhat al-Nosra. I civili attaccati ai valori laici vengono messi a morte solamente perché essi pensano che si debba mantenere una struttura sociale laica. La chiesa è stata distrutta, come a Raqqa.

Chi sono i capi di DAECH e Al Nosra? Qatarioti, sauditi, ceceni, afgani, e anche cinesi!

Questi terroristi son venuti per la diffusione della democrazia e dei diritti umani in Siria? No!

Il problema è con la cosiddetta "comunità internazionale". Non vogliono vedere la verità. Essi credono ancora nel concetto chiamato "Esercito Siriano Libero".

La nostra posizione è la seguente:

Qual è il rapporto tra la democrazia e la ragazza che è stata uccisa perché aveva un account su Facebook?

Qual è il rapporto tra diritti umani e la distruzione di chiese, sinagoghe, e moschee?

Qual è il rapporto tra la libertà e la distruzione di Ma'loula, ultima città aramaica ancora  abitata nel mondo?

Queste domande attendono risposte. Domandiamo alla signora Navi Pillay di darcele.

In sintesi, non ci sono piani dell' opposizione  per installare la democrazia in Siria. C'è solo una narrazione: la creazione di un califfato islamico nell'unico paese laico del Medio Oriente, per riportare le persone nel medioevo e all'epoca delle tenebre.

Il terrorismo islamista ha ucciso uno dei miei amici laici a Girod, città controllata dalle forze delle tenebre. Si chiamava Yamen Bjbj. Era dentista. Mi hanno mandato una foto del suo corpo decapitato, la testa appoggiata sulla sabbia accanto a lui. Perché? Perchè distribuiva i miei libri in questa città.

Il Dentista Ramez Uraby, un altro mio amico, è stato rapito per lo stesso motivo. Essi hanno preso l'abitudine di chiamarmi perchè io possa sentire la sua voce mentre lo torturano.

Nessuno vuole vedere o sentire la verità.

Avete sentito parlare del massacro di "Adra"? Non  penso.

Adra è una città situata a nord di Damasco. E' una città simbolo per la  Siria. Una nuova città costruita per i lavoratori. È rappresentativa della diversità dei gruppi costitutivi della società siriana.

Questa tranquilla cittadina è stata invasa dalle forze del terrorismo islamista il 1 ° dicembre dello scorso anno. Nel XXI ° secolo, ha vissuto massacri senza precedenti.

Centinaia di Siriani sono stati uccisi solo perché erano sciiti, alawiti, ismailiti, drusi e cristiani.

Centinaia di Siriani sunniti sono stati uccisi perché erano funzionari dello Stato siriano.

Molte donne sono state trascinate, nude, sul terreno innevato.

Molte teste mozzate sono state appese agli alberi.

Molte persone sono state gettate vive nel forno della panetteria della città, ricordando l'Olocausto e il nazismo.

Cosa ha fatto, signora Navi Pillay, per rilasciare migliaia di detenuti nella prigione di al-Tawbah a Douma?

Cosa ha fatto, signora Navi Pillay, per porre fine a questa tragedia del XXI °  secolo di cui il mondo intero è testimone?

Cosa ha fatto per il popolo di Adra diventato di 'senzatetto' che ora vagano per le strade di Damasco?

E cosa ha fatto per liberare le donne e i bambini rapiti dai loro villaggi nel nord di Latakia da parte di terroristi islamisti? Donne e bambini portati via dopo che i terroristi avevano ucciso gli uomini del villaggio.

Che cosa ha fatto la signora Navi Pillay per permettere a questi semplici contadini di ritrovare i loro villaggi?

Sì! Perché sono alawiti, e gli alawiti non hanno nulla a che fare con gli interessi degli stati del petrolio e del gas  [Stati del Golfo] e, inoltre, la comunità internazionale non vuole ascoltare nulla della loro angoscia!

Anche gli ismailiti che furono capi dell'opposizione in Siria, sono ora esposti a una forma di genocidio, semplicemente perché sono ismailiti. Hanno sofferto il peggior caso di genocidio in Adra. Hanno sofferto un attacco terroristico che ha provocato la morte di persone innocenti a Alcavat. E questo è stato anche il caso di Tal Aldoura e Salamieh.

Gli Ismailiti sono una piccola minoranza in Siria e nel mondo islamico. Non hanno quindi potuto trovare il sostegno delle organizzazioni internazionali, le quali organizzazioni non hanno il tempo di seguire o perfino di riconoscere che stanno per essere sterminati dai gruppi terroristi islamisti.

La situazione dei cristiani non è migliore di quella delle altre minoranze. Così, la città di "Sadad", i cui abitanti sono principalmente cristiani di rito siriaco, è stata aggredita la scorsa estate da parte delle milizie del terrorismo islamista. Hanno commesso omicidi, stupri e distrutto la città prima di partire.

Hanno anche attaccato Ma'loula. Ancora una volta, si sono impegnati in atti di violenza e distrutto, in gran parte, ciò che rappresentava il carattere storico di questa piccola città.

Per quale motivo? Poiché queste due città sono cristiane.

Allo stesso modo hanno occupato le città cristiane della campagna di Idlib.

C'è bisogno di ricordarvi che essi sono i responsabili della distruzione dei quartieri  cristiani della città di Homs e del bombardamento quotidiano, con mortai, sui quartieri cristiani  di Damasco?

Recentemente, sono circolati rapporti in merito a una cosiddetta "politica della fame", condotta dallo stato siriano. Ma avete sentito parlare di quello che è successo al cibo inviato dal Governo al campo profughi di Yarmouk? Avete sentito parlare dell'istituzione  Al-Adalah nella città di Douma governata da gruppi armati che controllano grandi negozi alimentari comprese le scorte di prodotti congelati ; il tal negozio di carne  è stato attaccato e completamente derubato da persone affamate, nonostante la loro sofferenza e il fatto che erano bersaglio di gruppi terroristici?

La soluzione è la democrazia.

Le elezioni presidenziali sono in arrivo. Lasciate che il popolo decida sotto la supervisione internazionale che garantisca la neutralità delle elezioni.

Madre Agnès-Mariam della Croce

venerdì 29 novembre 2013

Siria: quella suora non deve parlare…



Il caso di suor Agnes-Mariam, che denuncia la copertura a livello internazionale del "genocidio sirio"

di Marco Tosatti 

Quello che stiamo per riportare è solo un episodio, ma è indicativo del livello di violenza e di manipolazione che circonda in Occidente – Stati Uniti e Gran Bretagna in particolare – quello che sta accadendo in Siria. 
In Siria vive da venti anni una suora, Agnes-Mariam  che ha dato vita  un movimento chiamato Mussalaha (Riconciliazione), che chiede che la guerra si fermi e le diverse parti in conflitto si siedano al tavolo della trattativa. Di suor Agnes-Mariam de la Croix abbiamo parlato già varie volte, in passato; perché è grazie a lei che sono emerse notizie nascoste o trascurate dalla grande informazione, ed è stata data voce a chi in questa guerra sporca non ne ha:  le persone comuni, le vittime di sempre delle guerre.

Ma questa attività ha fatto sì che la lettura dominante della guerra fosse messa in discussione. Se da una parte c’era Bashar al-Assad, esponente di un regime dittatoriale e repressivo, dall’altra non c’erano i campioni della democrazia e dei diritti sbandierati da Gran Bretagna e Stati Uniti, ma un esercito ormai composto quasi in maggioranza da mercenari islamici finanziati da Arabia Saudita (regime notoriamente democratico) e Qatar, oltre che dai “falchi” occidentali. E i “ribelli” si mostravano senza esitazione più crudeli dell’esercito siriano.  
“In Siria tutti sono in pericolo – ha dichiarato due mesi fa suor Agnes-Mariam de la Croix - . C’è stato il caso di leader religiosi musulmani rapiti e decapitati. Sono stati umiliati e torturati. Gli ismaeliti, i drusi, i cristiani, gente di ogni parte della società siriana sono uccisi in massa. Voglio dire che se questi macellai non avessero l’appoggio internazionale, nessuno avrebbe avuto il coraggio di varcare quella linea. Ma oggi, sfortunatamente, la violazione dei diritti umani e il genocidio in Siria sono coperti a livello internazionale”.

Dopo quelle dichiarazioni alcuni fatti – come il massacro di Sadad, e altri, solo ora ammessi pubblicamente da Human Rights Watch – hanno confermato quanto c’era e c’è di vero nelle parole della religiosa. Tutto questo però va contro la fanfara guerresca messa in piedi da alcuni governi occidentali, e a cui l’informazione main stream, anglosassone in particolare, si è adeguata voluttuosamente, come già fece al tempo delle guerre irachene. 
Ma quella di suor Agnes-Mariam de la Croix è ormai una voce scomoda. Perché se no la gente potrebbe cominciare a chiedersi perché il proprio Paese appoggia, arma e finanzia gente che bombarda, stupra e massacra civili innocenti sotto la bandiera della “liberazione”.

Così quando si è saputo che la religiosa era stata invitata a parlare alla conferenza internazionale di “Stop the War” che avrà luogo a Londra il 30 novembre prossimo, è partita nei suoi confronti una campagna che definire di diffamazione è dire poco, via internet. “La suora preferita da Assad”, un' “apologa di Assad” veniva definita la religiosa, ma non da fondamentalisti islamici, bensì dai falchi della liberale Gran Bretagna. E allo stesso tempo partivano le pressioni verso gli altri oratori. Due di essi, Owen Jones e Jeremy Scahill sono stati tempestati di messaggi via Twitter affinché si rifiutassero di sedere allo stesso tavolo di suor Agnes-Mariam. Entrambi scrittori e giornalisti, si sono piegati alle pressioni. La religiosa ha risposto ritirandosi dalla Conferenza, con una lettera piena di dignità ( http://stopwar.org.uk/mother_<wbr></wbr>agnes.pdf). In essa diceva: “Qualcuno può sentire che se parlo alla Conferenza sarà fatta un’ingiustizia. Altri possono pensare che ci sarà ingiustizia se non parteciperò. Ma dal momento che la mia partecipazione può essere usata da qualcuno contro i vostri sforzi verso la pace, la non violenza e la riconciliazione, penso sia meglio ritirare la mia partecipazione”. 
Una lettera piena di dignità, che dovrebbe riempire di vergogna gli organizzatori della campagna di diffamazione, chi vi si è piegato, e chi pensa che la libertà di opinione sia reale in certi Paesi e su certi temi.

http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/siria-syria-siria-30073/

Madre Marie-Agnes risponde alle critiche:



Madre Agnese Maria della Croce è portavoce del Media Centre cattolico della diocesi di Homs, Hama e Yabroud in Siria. La Madre è uno dei principali rappresentanti della "Mussalaha", l' iniziativa interreligiosa per la riconciliazione, che ha il sostegno di tutte le comunità religiose della Siria.
In questa intervista, risponde a molti dei critici che attaccano la sua iniziativa e chiarisce alcuni dei suoi obiettivi per aiutare il ripristino della pace in Siria, come ad esempio: 

• sostenere la risoluzione dei conflitti attraverso la negoziazione e l'attuazione di un processo democratico. 
•  fermare il flusso di armi alla Siria. 
•  stigmatizzare i metodi di guerra che sono contro la Convenzione di Ginevra. 
• sospendere le interferenze dall'estero nel conflitto siriano. 
•  fornire informazioni oneste sul conflitto siriano. 
• supportare i nuovi partiti politici che stanno proliferando e dando nuova forma al paesaggio politico siriano. 
•  fermare le sanzioni, che stanno danneggiando solo la popolazione civile. 
•  distribuire equamente gli aiuti umanitari. 
•  appello all'imparzialità tra le diverse ONG che operano nel conflitto siriano. 
• sostenere un nuovo stato che garantisca la parità di cittadinanza e libertà religiosa di ogni gruppo religioso ed etnico. 

Nonostante il perdurare del conflitto in Siria, Madre Agnese  crede che l'iniziativa è assolutamente necessaria in questo particolare momento ed è imperativo che l'iniziativa di riconciliazione Mussalaha sia riconosciuta, nutrita e sostenuta da tutti coloro che credono nella pace attraverso il dialogo. 
L'articolo originale qui




   read: 

Mother Agnes Mariam: In Her Own Words


lunedì 23 settembre 2013

Madre Marie-Agnes denuncia: Ghouta, la grande manipolazione


Lettera da Mar Yakub , di  Padre Daniel 
 ( venerdì 13 settembre – 20 settembre 2013)

Lettera di Vladimir Putin agli Americani  (N.Y.Times 12/9/2013)
Putin comunica in modo sottile che un’aggressione militare non è a vantaggio neanche dell'America e che le proteste sono nel mondo intero, fra l’altro anche da parte di papa Francesco. Putin ricorda che il Consiglio di Sicurezza dell’ ONU rimane fedele al principio di unanimità, precisamente per evitare aggressioni arbitrarie, di un popolo verso un altro. Putin avverte che sarebbe una catastrofe ripetere ancora una volta lo stesso errore compiuto in Iraq e Libia. C’è stato un attacco con il gas tossico, continua Putin, ma tutto indica che non è stato fatto dall’esercito Siriano, ma dai ribelli, precisamente per provocare un attacco militare. Il discorso di Obama al popolo Americano martedì scorso, Putin l’ ha studiato molto bene: in questo discorso il presidente Americano dice: “Quello che distingue l'America dagli altri paesi è che noi siamo eccezionali”. Questa, dice Putin, è una dichiarazione molto pericolosa. “Noi siamo tutti differenti, ma quando chiediamo la benedizione al Signore, non possiamo dimenticare che Dio ci ha creato tutti uguali”.
Con questo, Putin ha dato una rinfrescata alla memoria di Obama. Infatti, nella Costituzione Americana è scritto che Dio ha creato tutti gli uomini uguali! Oh sì, un presidente dell’America che si occupa di tanti affari “importanti ” può certamente dimenticare “questa bagatella”...

Ancora una volta: l’attacco con gas tossici in Ghouta
Sulla base delle dichiarazioni ufficiali dei Servizi di US, UK e FR, un nuovo studio ha dimostrato contrasti flagranti (Th.Meyssan, I massacri de la Ghouta. Les contradictions des services secrets occidentaux):
 Il numero delle vittime - secondo le loro dichiarazioni ufficiali - varia tra i 281 e 1429. Una sospetta, grande differenza nelle loro comunicazioni ufficiali. Non è vero? Certe immagini sono già apparse  sul Web prima. Nelle foto dei bambini non ci sono né mamme né genitori. Com’è possibile ciò in Medio Oriente? Di 1429 vittime ci sono solo due donne? Si tratta qui di un gas speciale che risparmia le donne? Le madri che sono sopravvissute al massacro di Lattakia due settimane prima (con centinaia di morti e di rapiti, su cui la stampa occidentale non ha pronunciato parola) hanno riconosciuto sulle foto di Ghouta i loro bambini rapiti. 
 James Clapper, Capo del servizio segreti d’informazione americana sostiene (naturalmente senza prova) che loro erano capaci di osservare l’esercito Siriano già quattro giorni prima dell’attacco e che loro hanno visto l’esercito Siriano nella preparazione del gas per l’attacco. Se ciò fosse vero, perché non lo avrebbero comunicato? E perché non sarebbero intervenuti prima? I servizi segreti dell’occidente pretendono di aver preso campioni e hanno comunicato subito i loro risultati con 100% di sicurezza che l’esercito Siriano ha fatto un attacco chimico sul proprio popolo mentre la commissione ufficiale ha bisogno di giorni per l’investigazione. È chiaro che questo “footage ”, accompagnato da una propaganda di massa, è un gioco deliberatamente pianificato. Il rapporto conclude: i “leader” di USA, UK e FR sono colpevoli davanti al Tribunale Internazionale Penale per aver commesso il reato di propaganda di guerra. Questo reato nel diritto internazionale è un crimine grave, perché contribuisce all’avvio di tanti altri crimini, compresi i crimini contro l’umanità.

Il generale Francese Dominique Delawarde dà un colpo ancor più serio. 
(“Syrie, ingérence déliberée, prétexte douleux”, 12 sept. 2013). Egli è un esperto del Medio Oriente . Le cosiddette “prove inequivocabili del governo Francese sono - secondo lui -completamente incredibili”. Il generale le considera una nuova manipolazione per provocare un intervento militare. Il generale riferisce infatti quello che abbiamo già comunicato prima e dà una risposta alla domanda essenziale: chi ha interesse veramente in tutto questo?
Il generale parla anche di fatti antecedenti in Timisoara, nel dicembre 1989, dove sarebbero stati  massacrati circa 4632 uomini, il che ha causato la caduta di Nicolae Ceauscescu. In seguito la verità è venuta fuori: alcuni cadaveri sono stati prima esumati, dopo malmenati e alla fine filmati e numerati. Cosi hanno ottenuto quello che volevano: l’esecuzione capitale di Ceauscescu. Il generale riferisce anche di manipolazioni identiche in Bosnia e Kosovo (quando lui era ancora in servizio). In seguito, il generale spiega come è facile per l’opposizione  organizzare un attacco con gas tossico in Siria : prima sequestrano persone, dopo le uccidono con gas e filmano gli ultimi momenti di vita delle loro vittime. Dopo chiamano l’ ONU e gli USA, e parlano di una cifra che nessuno sa controllare. Alcuni cosiddetti testimoni ingrandiscono la storia. Qui viene l’aiuto di esperti dei servizi speciali dei governi internazionali. Il generale aggiunge che oggi la Germania, Canada e le UK cominciano a dubitare di partecipare ad un intervento militare, perché anche loro hanno cominciato a sospettare che si tratta di manipolazioni che si verificheranno tra poco. Il generale comunica anche che Israele sarebbe stato soddisfatto di un intervento militare e di una Siria (e Egitto) paralizzata e rigettata 50 anni indietro nella storia. Il generale denuncia il disconoscimento delle convenzioni di Ginevra. Nel 2009 Israele ha fatto in Gaza un massacro di massa con bombe al fosforo; quello è proibito secondo le convenzioni di Ginevra. 1300 uomini hanno perso la vita di cui 900 civili e 300 bambini, una cifra tutto sommato controllabile. Perché non sono intervenuti dopo questo? Ci sono massacri di massa che sono permessi? Il generale ricorda che Carla Del Ponte ha già dichiarato il 6 maggio 2013 che i ribelli hanno usato gas tossico, su cui USA hanno subito risposto che non c’erano abbastanza prove. In seguito, il generale ricorda il rapporto degli osservatori della Lega Araba sulla violenza all’inizio della crisi Siriana. Nel numero 28-29 loro denunciano la manipolazione di massa (gennaio 2013)... E infine l’espressione “comunità internazionale", usata tanto generosamente dalla stampa e dai politici. Infatti, questa comunità internazionale comprende solo USA, UK e FR, che sono solo l’8 % della popolazione mondiale. Lui conclude: “Non credo un solo momento nelle prove inequivocabili del governo Francese per giustificare un intervento militare in Siria.” Il generale spera che il rapporto finale dell’attuale commissione inquirente dell’ ONU sarà imparziale. Ma il generale ha un atteggiamento molto critico. Se le sovvenzioni degli USA sono tanto vitali per l’esistenza dell’ONU, sarà possibile che l’ONU possa operare in modo  indipendente?

Come un razzo in pieno cielo c’è uno studio dettagliato ed esteso  sui 35 video, da parte di Madre Agnes-Mariam, presidente di ISTEAMS (International support for mussalaha in Siria).
Genitori di bambini rapiti in Lattakia hanno fatto un appello alla Madre per sapere quello che è successo ai loro bambini. Il 4 agosto, i combattenti di Al Nousra avevano invaso 11 villaggi Alawiti e hanno fatto un massacro di massa e rapimenti. Questo era il loro punto di partenza. Il 5 settembre 2013, gli USA e loro alleati hanno diffuso immagini dell’attacco chimico in Ghouta. Madre Agnes-Mariam ha studiato a fondo queste immagini video e foto, cioè il tempo quando sono stati fatti e il tempo nel quale sono state diffusi. Potete ad esempio vedere come è stata usata una foto delle vittime della Piazza Adawi al Cairo (Egitto), presentata come foto delle vittime dell'attacco chimico.
 Si vede come questi bambini sono presentati prima morti e dopo si vede gli stessi bambini di nuovo in vita. Si vede anche che gli stessi locali sono di nuovo riempiti di bambini nuovi… Questi bambini sono senza nome e senza famiglia. Come è possibile in un paese rurale dove tutti conoscono tutti? Per di più: la maggior degli abitanti erano già fuggiti a causa dei combattimenti intensi. Che fanno questi bambini in Est Ghouta senza madre e senza famiglia? I sopravvissuti di Lattakia hanno riconosciuto famigliari sulle immagini di Ghouta. Infine, nel video si mostrano 8 persone, da cui 3 non hanno il vestito bianco, come se li stessero seppellendo. Dove sono tutti gli altri? Al suo rapporto di 44 pagine, la madre Agnes-Mariam aggiunge una lista di 259 persone dei villaggi Alawiti di Lattakia menzionando i loro nomi, età e se erano stati uccisi, rapiti o dispersi. Tra poco il rapporto sarà completato ed ampliato con esperti, dottori legali o dei chimici, per poter investigare la presenza degli uomini con i bambini e se i sintomi dei bambini coincidono con quello che dicono. Stanno organizzando un gruppo internazionale di esperti, che investigheranno a fondo le prove per presentarle davanti alla Corte Penale Internazionale.


Lo stesso bimbo filmato è usato in diversi video con diversi scenari, in ambienti differenti.



Almeno 9 bambini nel video dell'Ufficio Stampa di Al Marj Regione (a destra) sono stati trasportati da Kafarbatna (a sinistra) "fuori di ogni spiegazione medica o umanitaria"



Il bambino in maglietta rossa nel video da Zamalka (a sinistra) è ritratto con altri bambini nel video da Jobar (a destra)

Madre Agnes-Mariam fa un appello ai responsabili religiosi e civili, e anche ai ministri, senatori, parlamentari, organizzazioni umanitarie e a tutti quelli che amano la verità, la giustizia e la responsabilità per atti criminali. Madre Agnes-Mariam chiede un' indagine indipendente per investigare questa manipolazione dei media sull' abuso criminale di bambini.
In breve, i servizi segreti dell’occidente apparentemente ci contavano che l’affermazione di Joseph Goebbels, il nazi-ministro della propaganda, si verificasse ancora una volta, cioè che è più facile far credere ad una menzogna gigantesca che a una piccola menzogna. Il nazismo è stato smascherato e superato solo dopo 4 anni. Questa menzogna mostruosa contro la Siria dura già da 2 anni e mezzo. Però per questo attacco con gas tossico, noi aspettiamo nel frattempo, come dice un proverbio Fiammingo: “Chi scava una trappola per un altro, vi cadrà un giorno lui stesso.”
Il rapporto della commissione ONU. Secondo il vice-ministro Russo degli affari esteri, si tratta di un rapporto politicizzato, parziale e prevenuto. Egli dichiara che la Russia e la Siria hanno trasmesso alla commissione il materiale relativo agli attacchi con gas tossico usati dai ribelli in altri posti in Siria. La commissione non ha neanche preso in considerazione questo materiale. Esperti Britannici dicono che non c’è nessuna indicazione e che la Siria è responsabile per l’attacco con gas tossico. 
In un rapporto dettagliato di 41 pagine (datato 13 sett 2013), la commissione è riuscita a rispondere a tante domande che avevano già risposte, tranne che alla domanda fondamentale: chi ha fatto l’attacco? No problem! La TV Belga VRT ha il suo uomo che “segue gli sviluppi in Siria”. Lui è subito pronto con la sua accurata “analisi” con la chiara conclusione che l’attacco è stato eseguito dall’esercito Siriano. Di tutte le domande e problemi riferiti qui sopra, lui non sa niente. Lui vede solo combattenti innocenti della libertà che fanno un po’ di bricolage intorno a una tavola di cucina e che certamente non sono in grado di fare un tale attacco chimico. Il nostro esperto non si è accorto di niente degli orrendi massacri e delle distruzioni professionali in tutta la Siria durante questi 2 anni e mezzo, realizzati da questi “buoni” combattenti della libertà con l’aiuto dei servizi specializzati degli USA, Israele, UK, Francia, Turchia, Saoudi-Arabia e Qatar. Fin qui il nostro esperto che “segue gli sviluppi in Siria in modo accurato”. Ammetto che dopo questo, la TV Fiamminga VRT ha comunque segnalato il punto di vista della Russia, che dice che il rapporto è politicizzato, parziale e prevenuto (unilaterale). Cosi, c’è ancora speranza, anche per la nostra VRT.
Siamo felici di apprendere che la commissione ONU ritornerà sul luogo. Noi dobbiamo esigere un' investigazione indipendente fatta da uomini , confrontando i fatti, per mettere fine a questo gioco ipocrita e criminale.


E c’è il nostro amico Kimyongur Bahar con video molto imbarazzanti per i ribelli. Questi video provengono dagli smartphones di ribelli uccisi il 15 settembre al confine con la Turchia (Des vidèos de l’attaque chimique de Damas?). La signora ambasciatrice Americana all’ONU ha dichiarato che il tipo di macchina con cui è stato sparato il missile con gas tossico, appartiene all' esercito Siriano. La commissione inquirente dell’ONU lo ha confermato volentieri. Solo che la signora ambasciatrice ha dimenticato di menzionare che precisamente questi macchine sono state rubate dai ribelli dalla base dell’esercito Siriano del 46 reggimento presso Aleppo. E su questo video si vede anche i ribelli che stanno lavorando con queste macchine e con maschere antigas. I ribelli aggiungono anche ad alta voce la data, il luogo e il nome del loro gruppo di eroi, Allah Akbar! La commissione respingerà anche queste prove?



Noi continuiamo ad usare le nostre armi spirituali e questa settimana facciamo adorazione durante la giornata e faremo anche una adorazione notturna, cioè la notte tra giovedì e venerdì, fino a venerdì mezzogiorno
Nell’Eucarestia preghiamo ogni giorno per un’ intenzione differente: per i combattenti fanatici che commettono tante atrocità, che  possano aprire il loro cuore per l’amore di Dio; per i media/stampa che possano testimoniare la verità e non lasciarsi trascinare dalle facili menzogne; per il presidente, il governo, l’esercito e il popolo Siriano, per i 50.000 soldati uccisi e anche per gli uomini che hanno dato la loro vita per la protezione del popolo Siriano…

La guerra contro la Siria durerà ancora per lungo?
Penso che due elementi sembrano essenziali. Prima l’afflusso dei ribelli (insieme sono 100.000, di cui la metà sono fanatici; che Paese sa resistere a un tale peso ?). Questi ribelli sono finanziati e armati in modo molto generoso da potenze straniere, che nel frattempo come “amici di Siria” provano a guadagnare tempo con discussioni sui “piani per la pace”, così che le bande criminali siano libere di continuare loro attività in Siria.
E' per quello che noi accogliamo la proposta del ministro degli affari esteri di Brasile, che esige che ora l’afflusso di armi verso Siria deve essere fermato in modo definitivo. 
Per il resto, c’è la potenza accecante dei mass-media. Ci sono molti video e immagini manipolati in giro che trattano i cosiddetti orrori dell’esercito Siriano. (bambini che sarebbero martoriati a morte negli ospedali, esecuzione capitali nell’esercito, etc..) Tutto questo serve a sviare l’attenzione mentre i ribelli possono  continuare vere atrocità senza limiti. I nostre media pubblicano volontariamente queste false informazioni e contribuiscono all’ulteriore massacro e alla distruzione della Siria!







Basta! A tutti i combattenti stranieri in Siria : ritornate al vostro paese d’origine. Rendete pubblica la verità delle vere atrocità in Siria. Dominatori del mondo: smettete di distruggere questo paese! Lasciate che questo popolo riprenda a vivere in pace e unità come ha fatto sempre prima che voi aveste deciso di conquistare questo paese.

Anche tu puoi aiutare di smascherare questo mostro-menzogna di questa guerra, e così anche tu puoi mettere fine a questo crimine contro l’umanità…e salvare la fine della cristianità.
Non solo i cristiani, ma l’intera popolazione Siriana vi sarà grata.
Santa Maria, sveglia la famiglia umana e il popolo cristiano addormentato e proteggi la Siria, la culla della civiltà umana e della nostra fede cristiana, così che si avveri di nuovo quello che si dice di Gesù, Tuo Figlio e nostro Signore : “ Si spargeva la Sua fama per tutta la Siria…(Mt, 4,24)


Aggiungo il 19 settembre 2013:  Mahdi Darius Nazemroaya (sociologo, che ha ricevuto un encomio per la sua analisi geopolitica) scrive che una sola suora ha ridicolizzato l’intera US intelligence Community (Trends : One nun puts entire US Intelligence Community to shame over “stage-managed” Syria footage). La US Intelligence Community è una rete quasi universale che dispone di immensi mezzi tecnici, fondi enormi e una massa di personale. La US Community contiene tutte le ”intelligence bodies” del governo Americano e ha 16 divisioni, proveniente dal ministero delle finanze, dell’energia, del CIA (Central Intelligence Agency, che agisce indipendentemente da ogni governo). La US Community ha anche otto divisioni proveniente dal Pentagono (forze armate di terra, forze armate dell’aria, la sicurezza nazionale, e.a.). Loro hanno valutato i video dell’attacco con gas tossico in Damasco e hanno concluso che il 21 agosto c’è stato un attacco chimico in Ghouta e che il governo Siriano è responsabile. Hanno selezionato 13 video come fonte di informazione per i membri dell’amministrazione Obama. Cosi John Kerry poteva dire nel suo discorso del 30 agosto che lui aveva visto “con i suoi propri occhi” le atrocità del regime Siriano e ha raccomandato a tutti di guardarla.
Adesso la Madre Agnes-Mariam sta dimostrando che questi 35 video sono una grande truffa con immagini falsificate, che non coincidono con la realtà... Testimoni parlano di un odore chimico mentre il gas Sarin è senza odore. I corpi degli bambini sono usati per fare foto in differenti situazioni. Non si vedono mai le madri o i genitori etc..etc.. E soprattutto le famiglie Alawite che sono sopravvissute alla strage di massa e ai sequestri di Al Nosra in Lattakia del 4 agosto, hanno riconosciuto i  propri bambini su questi video.
Madre Agnes-Mariam ha comunicato che sta organizzando “un team di ricercatori internazionali sul 21 agosto” con dottori della legge, chimici, medici dell’urgenza, specialisti della fabbricazione di video, etc.. per rendere pubblica tutta la verità.
Chi vuole partecipare è invitato a presentarsi. La famiglia umana deve essere liberata da queste atrocità impunite e da questi despoti mondiali oscuri.

  (traduzione A.Wilking)

qui il Report inviato all'ONU da Isteams: http://www.scribd.com/doc/169025372/Study-the-Videos-That-Speaks-About-Chemicals-Beta-Version

martedì 29 gennaio 2013

Mère Agnès-Mariam, una testimonianza contro la barbarie

Dire la verità senza compromessi

Intervista apparsa sul  numero di Dicembre di “Monde et Vie”  a cura dell'Abate Guillaume De Tanouarn


Madre Lei vive nel cuore del deserto di Siria ma la sua voce risuona, attraverso tutti  i moderni mezzi di comunicazione, fuori dal vostro monastero di San Giacomo l'Interciso. Tanto è vero che le si rimprovera, in questa Siria incendiata e sanguinante, di “fare politica”  
 La mia  non  è una presa di posizione politica ma etica, a fronte di una situazione che vede una flagrante aggressione nei confronti della popolazione civile. Mentre i media “mainstream” mettono in luce solo una porzione del quadro, io penso che sia buona cosa completare questo quadro con un punto di vista che aiuti l’opinione pubblica a farsi una idea, il più possibile equilibrata,  sugli annessi e connessi del conflitto siriano. Sicuramente io non voglio spazzare via con un colpo di spugna tutto quello che i media riportano. Ma chiaramente ci troviamo di fronte a un discorso dominante tendenzioso. Si difendono unilateralmente  tesi che si vogliono favorire in ogni modo, ma lo si fa malgrado l’evidenza dei fatti.

I coraggiosi studenti dell'Università di Aleppo rifiutano le intimidazioni

Quali tesi?
 La tesi che si vuole difendere è che  il regime  è l’unico responsabile della morte di innocenti e delle distruzioni di massa che si possono constatare adesso. A fronte di questa tesi  “ufficiale” la realtà è che i metodi adottati dalle bande armate affiliate alla opposizione sono altrettanto se non ancor più in contrasto con la protezione dei civili. Sono loro che senza motivo distruggono le infrastrutture pubbliche e i siti del patrimonio storico. Sono loro che destabilizzano la società civile, nella quale, quali che siano le confessioni religiose, vige ancora attualmente un largo consenso per la convivenza pacifica. Per molto tempo la grande stampa ha voluto ignorare l’esistenza sempre più grande  di gruppi estremisti, che per mezzo di una guerra a carattere settario  e promuovendo la guerra civile vogliono realizzare una redistribuzione della popolazione sul territorio su base confessionale. Questi gruppi, la cui presenza è stata dapprima ignorata e poi bellamente occultata, sono stati identificati da diversi reporter come affiliati ad Al Quaeda  o come mercenari composti in una proporzione significativa da individui provenienti dai più diversi paesi fra i quali l’Inghilterra, la Francia, l’Irlanda, l’Australia e anche dalla Svezia. Si tratta di una operazione di riciclaggio di terroristi per l’occasione travestiti da difensori della libertà e della democrazia?  Porsi la domanda equivale a darsi la risposta…

Lei quindi è a fianco del regime di Bachar el Assad contro questi terroristi?
 Il regime di Bachar è un regime totalitario socialista e stalinista. Non è per amore del Regime ma per amore del popolo siriano e per la Chiesa che perderebbe di autorevolezza se si astenesse dall’affermare la verità dei fatti, occultata per considerazioni politiche. Credo che la società siriana non debba essere studiata attraverso il filtro di uno schema binario: Pro regime – Anti regime. La assoluta maggioranza del popolo siriano non è politicizzata. Esiste una immensa maggioranza silenziosa che rifiuta di essere strumentalizzata, di essere destabilizzata e di veder affondare lo Stato (che non va confuso col Regime). La situazione attuale non resiste ad una analisi anche se elementare. La signora Clinton ha avuto la reazione istintiva di rammaricarsi , sottolineando pubblicamente che la rivoluzione legittima del popolo siriano è stata distorta a favore di movimenti estremisti e settari. Lo stesso Laurent Fabius, il vostro Ministro degli Esteri, ha evocato l’insorgere di “una guerra eteroclita e disordinata”.

Ma siete in accordo con la Chiesa Cattolica quando sostenete queste tesi  non conformiste?
 Qui in occidente si tenta di far credere che io non lo sia. Ma è falso. Sua Beatitudine Gregorio III Laham, Patriarca dei Melchiti Greco-Cattolici ha recentemente esposto 24 osservazioni sulla crisi in Siria che vanno completamente in questa direzione. E’ stato lui a dichiarare che : “In Siria non c’è più una rivoluzione, non ci sono più delle manifestazioni. C’è soltanto del banditismo e il mondo intero si rifiuta di ammetterlo”  Parla anche di “un complotto internazionale contro la Siria.
Tutto questo  richiama l’appello urgente dei vescovi di Hassake nella Mesopotamia siriana, nel quale i prelati delle chiese locali di qualsiasi rito, fanno stato di una incontrovertibile aggressione subita dalla popolazione civile da parte dei ribelli. Quegli stessi ribelli che la stampa mainstream giustifica nella loro resistenza armata con la scusa della protezione dei civili. E’ veramente la ragione del più forte che trionfa!  Quanto alle società occidentali, queste arrivano ad una giustificazione ideologica della violenza: un vizio inquietante.

Secondo lei c’è speranza per la Siria attualmente?
 Ciò che viene completamente nascosto oggi è la presenza di una maggioranza silenziosa che non si è polarizzata , che ama il suo Paese conoscendone i pregi e i difetti. Diverse iniziative sono nate per consolidare l’unità civile e fermare l’effetto devastante che si è prodotto con l’apertura del vaso di Pandora delle Rivoluzioni arabe. Il Forum delle famiglie si è tenuto 15 mesi fa. I delegati e gli attivisti appartenevano alle  molteplici componenti del ricco tessuto sociale siriano, così diversificato dal punto di vista etnico, religioso e culturale. Questo Forum ha fatto emergere una iniziativa di riconciliazione nazionale , con alla testa il capo di una delle più prestigiose tribù arabe, i Naims (che rappresenta in Siria circa tre milioni di persone). L’autorità naturale di Cheikh Saaleh Naim ha permesso che sorgessero un po’ ovunque nel paese gruppi di riconciliazione nazionale (in arabo: Musalaha)  che si  mobilitano mediante la realizzazione in situ di iniziative per prevenire la guerra civile, fermare le violenze, pagare i riscatti e occuparsi della vita quotidiana dei siriani servendosi della vasta rete di relazioni che esiste tra i capi tribù, fra i quali si annoverano i leader più influenti delle diverse confessioni, sunnite, alauite, sciite, cristiane, druse , ismailite  e yezidi e sabbee per i profughi dall’Iraq. A fronte di una tale organizzazione,  mi domando cosa intenda fare la Francia per decidere chi veramente rappresenti il popolo siriano.? Io lo chiamerei una deviazione. Il conflitto in Siria sta mostrando il vero volto della Democrazia occidentale.

Perchè il movimento “Musalaha” , questo movimento per la riconciliazione dei Siriani è così poco conosciuto?
 Attualmente la comunità internazionale cerca di prendere in contropiede la maggioranza del popolo siriano che non ha preso le armi. Mentre il movimento Musalaha  si adopera per il mantenimento della pace civile, pacificando le popolazioni ed aiutandole materialmente,  sia che siano schierate dalla parte del regime che della rivoluzione, si cercano soprattutto motivi per intervenire armando i ribelli.
Ci dicono che in Siria è in corso una guerra civile. Si contano circa 500.000 morti dall’inizio delle ostilità. Ma non è una guerra civile, non è una guerra tra le componenti civili del Paese, è la repressione da parte dell’esercito del regime dell’insurrezione di una parte del Paese assistita da volontari internazionali. E’ una guerra tra l’Esercito Libero Siriano (miliziani o mercenari) e le Forze Armate regolari. In questa guerra i civili di tutte le confessioni sono degli ostaggi; succede che nei quartieri residenziali infiltrati le persone vengano sequestrate e ricattate.
Bisogna dire che questo conflitto ha avuto una preparazione di anni. Non si sono forse trovati i sotterranei che hanno permesso all’ ELS di occupare questi quartieri senza colpo ferire?


E il Regime…
 Il Regime è morto dall’inizio del 2012, da quando ha rinunciato ufficialmente al principio del partito unico . Certo è un regime durissimo con gli oppositori. Ma allora il Paese non aveva debiti e soprattutto sino all’inizio della guerra era autosufficiente, con abbondanti riserve attualmente distrutte sistematicamente dai mercenari jihadisti. Lo Stato inoltre garantiva l’istruzione scolastica, la sanità gratuita, la gratuità dei medicinali con una vera industria farmaceutica nazionale. Per noi la vera questione non è cosa sopravviverà  del Regime di Bashar , ma cosa sopravviverà dello Stato siriano che sino ad ora assicurava la pace civile con veri mezzi economici?

Dichiarazioni raccolte dall’Abate Guillaume De Tanouarn
 Traduzione dal francese di M. Granata

I media tra informazione e propaganda

La posizione timorosa dei media sulla guerra in Siria mi ricorda un incidente significativo. Una delle nostre fondatrici ebbe un giorno un malessere cardiaco e venne trasportata in ospedale dove l’elettrocardiogramma non registrò alcuna anomalia. I medici ci rassicurarono ma, non appena arrivammo al monastero, ebbe un attacco fatale e soccombette sotto i nostri occhi. Richiamato d’urgenza, il medico che l’aveva appena dimessa brandiva l’elettrocardiogramma per assicurarci che la religiosa non aveva niente. Malgrado il responso fornito dal suo apparato diagnostico, la nostra sorella è deceduta. Io temo che il medesimo scenario si stia ripetendo oggi in ambito sociopolitico. A forza di essere sottoposti ad un sistema di disinformazione si lascia che ci imbrogli sino ad un punto di non ritorno. La mancanza di informazione, si dice, ricade sul regime siriano che impedisce il libero accesso ai media. E’ vero. Ma per questo si deve punire la popolazione bloccando le sue testimonianze rifiutando di diffonderle? Le versioni delle televisioni siriane pro-regime sono più verosimili. Abbiamo tentato di documentarci in tempo reale telefonando a dei conoscenti che si trovavano sul luogo degli incidenti descritti : la situazione concordava più con ciò che diceva la televisione siriana che a quello che propagandavano Al Jazzirah, BBC, France 24, Al Hurra o Al Arabia con dei montaggi e altri spezzoni audiovisivi fallaci o di cattiva qualità.

Madre Agnes- Mariam


Soeur Marie Agnès "Les Syriens sont unanimes à rejeter l'ingérence étrangère"





Soeur Marie Agnès : Les Syriens sont unanimes à... di Super_Resistence