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domenica 18 marzo 2018

"La Ghouta inizia ad essere liberata, mentre i nostri media continuano a istigare volontariamente la morte."

di Pierre le Corf da Aleppo



Ci sono ancora quartieri in periferia dove sventola la bandiera nera, sempre la stessa bandiera che circondava Aleppo su ogni linea del fronte; le famiglie vivono ancora sotto i continui bombardamenti dei terroristi e dei loro cecchini, queste lenzuola servivano a proteggerci dal mirino dei cecchini nel centro cittadino. Quando ripenso a tutto quello che abbiamo vissuto qui, non posso impedirmi di guardare a tutto quello che si scrive su internet riguardo alla Ghouta, le bugie e il fatto che continuano a cancellare semplicemente dai loro reportage le centinaia di morti di Damasco, come per Aleppo... sono solo triste e disgustato. La morte a geometria variabile.

Nel migliore dei casi, suppongo che lo schema sarà lo stesso: accanimento continuo e propaganda di massa, eliminazione ed emarginazione di qualsiasi contenuto - persone, ecc., che contrasti la narrativa ufficiale e poi di nuovo non si parlerà più della Siria, sarà cancellata dalla carta ed anche le persone che testimonieranno quello che hanno vissuto lì, le stesse per cui si facevano gli “in evidenza” dei giornali, saranno cancellate. 
 Quando eravamo assediati dai terroristi ho spesso pensato che Aleppo sarebbe caduta nonostante l'intervento dei Russi, c'erano decine di migliaia di jihadisti dentro e intorno alla città; eppure mi chiedevo spesso se questa guerra per procura con lo scopo di indebolire il Paese non fosse invece un semplice primo passo verso qualcosa di più grande preparato sullo sfondo.
Questa sarebbe una possibilità ed io preferisco di gran lunga il primo scenario, la ripetizione di Aleppo e che si finisca una volta per tutte, che il Paese possa andare avanti ma soprattutto che le persone possano vivere in pace senza avere la morte sopra la testa da un lato e dall'altro. Stanno preparando una seconda versione della guerra? Non lo so, ma c'è un'espressione in arabo che rappresenta bene ciò che mi spaventa "Iza ma kebret ma btzghar" (se questo non esplode, non può nemmeno rimpicciolire)... 
 La gente continua a scappare dalla Ghouta e raggiungono Damasco nonostante i terroristi che bloccano i corridoi umanitari sparando a vista su chi passa.... 


Pian piano mentre il fumo si dirada, si scoprono (come all'epoca si scoprirono per Aleppo) scorte di materiale per creare armi chimiche, negli stessi luoghi in cui il sedicente Esercito Libero aveva attaccato la popolazione: all'epoca avevo visto sacchi di cloro provenienti dall'Arabia Saudita, un'intera scuola era stata trasformata per confezionare proiettili per mortai e razzi con bombole di gas. 
Qualunque cosa accada, a dispetto di vincere la guerra, continuano e continueranno nel tentativo di riscrivere la storia a monte, mentendo su ciò che la gente dovrebbe ricordare. Ma io dico, e lo ripeterei mille volte se necessario: non credete a tutto ciò che leggete dovunque, conservate la prospettiva... qualunque cosa accada il tempo parlerà.






Momenti storici... mi fa male il cuore ma sono così felice che finalmente succede, la Ghouta inizia ad essere liberata. Ci sono centinaia di video, ho semplicemente copiato e incollato i primi che uscivano e tradotto quello che dicono.


"Grazie a Dio siamo vivi, benvenuti.. vi abbiamo aspettato in questi 5 giorni. Loro ci hanno dato del pane raffermo, qui ci sono dei bambini e siamo tutti affamati. Grazie a Dio abbiamo potuto fuggire; avevamo perduto la speranza alla fine. Ci sentivamo tra l'inferno e il paradiso, adesso stiamo entrando in paradiso. "L'esercito dell'Islam" ha sparato a mio marito; lo hanno ucciso perché voleva partire. I miei bambini non hanno più il padre. Me ne lamento con Dio! E' un esercito di criminali: non dell'Islam. Il sole splende ancora su di noi, i nostri bambini sono stati privati delle scuole. Essi avevano paura, fame e dovevano cambiare posto quasi ogni giorno. Grazie a Dio l'Esercito siriano è arrivato in nostro soccorso. Noi siamo morti, i nostri cuori anche; io non ho più i bambini, nessuno, nessuno se non Dio. Loro hanno bruciato le nostre case, tutte carbonizzate. Io non ho più nessuno.. le nostre case sono distrutte. Non sappiamo dove andare, grazie Dio per averci accompagnato. Siamo stati per un mese nel seminterrato, e quei terroristi continuavano a spararci ogni volta per impedirci di andarcene. Chiedevamo loro il pane per dare da mangiare ai bambini.. ma loro dicevano: Non ce l'abbiamo, siamo assediati. Possa Dio torturarli come loro hanno fatto con noi! Che Dio dia forza all'Esercito! Sette anni di inferno, sette anni che noi aspettiamo questo momento. Tutta la gente lì dentro vuole andarsene perché stanno soffrendo, ma loro hanno bloccato le uscite: non vogliono lasciarci partire, ma tutti vogliono partire. Eravamo sotto schiavitù e ora siamo sotto il governo siriano; la loro "libertà" è una menzogna, noi non vogliamo che il nostro governo. Questa è la vera libertà. Di cosa vuoi che ti parli? Delle estorsioni? Delle umiliazioni? Parla senza vergogna.. le sigarette erano vendute a 1700 lire siriane l'una (un euro vale circa 580 lire siriane n.d.t.), le nazionali a 1700 SYP l'una! Solo due giorni fa erano a 800 e domani saranno ancora di più. Ma loro non resteranno: finiranno nella spazzatura della storia. Ma voi siete in ritardo: voi dovevate venire già 5 o 6 anni fa!! Abbiamo dovuto aspettare 7 anni per uscire da questo assedio. Siamo al sicuro adesso, noi eravamo usati dai terroristi. Era l'inferno: loro ci vendevano il kilo di zucchero a 2500 lire siriane. Loro si sono appropriati di tutto il cibo e degli aiuti donati dalla Croce Rossa. Tu gli chiedevi un Kg. di farina e loro dicevano che non l'avevano. La gente voleva cibo, voleva mangiare, stava morendo; i bambini non avevano da mangiare da più di due giorni e piangevano. Da dove prendiamo il cibo? Non abbiamo avuto niente, che Dio li maledica! Ci strangolavano, fingono l'Islam, non hanno niente a che fare con l'Islam Noi abbiamo marciato per protesta ma loro hanno ucciso delle persone. Dissero che ero molto simile ai miei fratelli a Damasco e non ci lasciavano partire, così io sono fuggito attraverso i frutteti. Hanno bruciato la mia casa, preso le mie moto e non mi hanno lasciato niente. Per loro ero un traditore solo perché ho detto loro che i miei fratelli abitano a Damasco. Io ho settant'anni, sono nato nel 1948, ma non ho mai visto niente di simile a quello che ho visto da questa gente. Giuro davanti a Dio, ci massacravano. Sono dei terroristi, degli oppressori senza timor di Dio. Ci hanno massacrato: io ho perso due figli.. li hanno uccisi! Eravamo controllati da poche persone che non sanno nulla della vita: nessuna educazione, nessuna comprensione, niente studi. Non valevano nulla, non avevano un soldo e ora sono pieni di soldi. Comprano case, macchine, terreni.. 7 Anni di sofferenza, noi siamo civili della Goutha orientale, i loro bastardi sceicchi non sono meglio di loro. Hanno rubato il nostro denaro, le nostre case, la nostra terra e distrutto ogni cosa. Non ci hanno lasciato niente: né l'acqua né il cibo. Questi cani hanno rubato anche il cibo degli aiuti umanitari. Loro non lasciavano partire nessuno, noi eravamo arrabbiati volevamo andarcene e loro affamavano i nostri bambini. Là è tutto indescrivibile, dicosa vuoi che ti parli? Orrore, nessuna possibilità della vita, di vivere lì, affatto! Giuro su Dio che non abbiamo visto il sole per 19 giorni, eravamo sotto terra aspettando l'esercito. Loro non ci lasciavano partire attraverso i corridoi umanitari e se solo cercavi di uscire ti sparavano."

Ci sono centinaia di testimonianze come queste, centinaia che non appariranno mai nei nostri media che continuano a vendere volontariamente o ciecamente la morte... ho voglia di scrivere tante cose ma non ho le parole, da un lato sono così felice di vedere le persone che possono finalmente uscire... ma anche ho troppa rabbia e tristezza, tutto quello che abbiamo vissuto qui... non avete idea di quanto vi stiano manipolando per mantenere la guerra qui fingendo di voler proteggere queste persone, anche questo è una bugia: non si tratta di proteggere le persone ma di mantenere a tutti i costi le zone terroristiche per non perdere la guerra e guadagnare tempo, d'altronde ho paura che Francia e Stati Uniti accelerino i loro piani contro la Siria.
Ora che le persone sono libere, poco a poco, vedrete, come per Aleppo, saranno cancellate se nulla di nuovo succede.. Restano ancora molti civili da dover far evacuare, questi sono usciti da una cittadina presa dall' esercito siriano, nel resto della Ghouta le persone sono condannate ad aspettare l'avanzata dell'esercito e rimanere in mezzo ai combattimenti, i terroristi impediscono o assassinano le persone che cercano di partire attraverso i corridoi umanitari... come per Aleppo. 
Una guerra rimane una guerra, non posso difendere i metodi che hanno permesso questa liberazione ma allo stesso tempo erano gli unici per permettere alle persone di uscire, e parlo per esperienza con quello che abbiamo vissuto e le decine di famiglie che erano ad Aleppo e con cui sto lavorando. Non c'è tutto bianco o tutto nero ma la realtà in campo è solo talmente lontana da quello che vi raccontano, i pezzi del puzzle che sono stati strappati tanto importanti per rimettere tutto in un contesto...

Allo stesso tempo a Afrin, una situazione posta sotto silenzio... non molto lontano da qui, è l'esodo, l'armata turca invade il nord e bombarda tutte le zone curde, un massacro coordinato in cui i gruppi terroristici di Aleppo continuano a fianco dell'esercito turco contro i curdi.

Siamo domenica 18 marzo, e sinceramente, nonostante i bombardamenti terroristici su Damasco che fanno ancora molti morti, sono felice di vedere questo, un secondo passo verso la pace... ma ho paura di farmi illusioni. 
A volte perdo le parole, da mesi faccio fatica a scrivere perché sono esausto della situazione e del prezzo da pagare quotidianamente per continuare a pubblicare quello che succede qui e combattere per le persone, affrontare gli avvoltoi... Ma quello che succede ora mi dà nonostante tutto speranza.

Pierre le Corf