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mercoledì 9 ottobre 2013

Hollande al fianco dei cristiani siriani Defunti



La Bussola Quotidiana - 09-10-2013
di Gianandrea Gaiani 

Ci sono notizie che lasciano stupefatti e impongono di chiedersi se stiamo sognando o se ci stanno prendendo per i fondelli. Lunedì il presidente francese, François Hollande, ha «espresso preoccupazione per la sorte dei cristiani d'Oriente, in particolare in Siria, e ha dichiarato la volontà della Francia di stare al loro fianco». È quanto si legge in una nota diffusa dall'Eliseo al termine dell'incontro con il neo presidente della Conferenza episcopale francese, Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia.

Parole che destano sconcerto se si considera il supporto totale e incondizionato che Hollande ha fornito e continua a fornire ai ribelli siriani, per lo più gruppi salafiti, jihadisti, qaedisti ma anche “moderati” (ammesso che si possa essere islamisti e moderati) con qualche piccolo movimento di ispirazione laica ma ininfluente e che in ogni caso non si sono mai distinti nel preoccuparsi per la sorte dei cristiani. C’è da chiedersi se l’inquilino dell’Eliseo abbia avuto un momento di confusione mentale durante l’incontro con l’arcivescovo o se abbia deciso di prendere in giro tutti. Più probabile che le sue affermazioni siano frutto di quell’opportunismo dialettico che da semplice strumento sembra essere diventato l’unico contenuto della politica estera, non solo francese ma di tutta l’Europa.

Come si può essere preoccupati per la sorte dei cristiani d’Oriente ed essere a tempo stesso in prima linea a chiedere un’azione militare internazionale contro il regime di Bashar Assad? Certo il presidente siriano non è un santo ma ha sempre garantito e tutelato la multi confessionalità e i diritti di tutte le comunità etniche e religiose del suo Paese. Non è un caso che i cristiani lo sostengano, consapevoli che ogni alternativa all’attuale regime è uno Stato islamico nel quale non c’è posto non solo per i cristiani ma neppure per gli sciiti o i non-sunniti. Come può Hollande affermare di voler stare al fianco dei cristiani quando la Francia si fa dettare la politica estera da Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti ? Non certo esempi di democrazia o di rispetto dei diritti umani che con qualche decina di miliardi di euro di investimenti a Parigi e dintorni (anche in armi) si sono comprati l’appoggio militare e diplomatico, rilevante soprattutto all’Onu dove Parigi ha il diritto di veto, della Francia.
A dire il vero in questo scivolone vergognoso per la patria di “Liberté, Egalité, Fraternité” il presidente Hollande ha solo la colpa di aver continuato la politica del suo predecessore, quel Nicolas Sarkozy protagonista ed esecutore (per conto delle monarchie petrolifere del Golfo) della farsesca “rivoluzione” libica che ha portato jihadisti, criminali e terroristi a dividersi il Paese dominato da 42 anni dal regime di Muammar Gheddafi, dittatore certo ma che aveva sempre combattuto gli islamisti tutelando nel Paese la libertà di culto.
Come dimenticare poi l’imbarazzo dei servizi segreti francesi, raccontato dal giornale satirico Canard Enchainée, che durante l’intervento militare in Mali cercavano di spiegare a Monsieur le President che i suoi amici dell’emirato del Qatar armavano e finanziavano i qaedisti che avevano occupato il nord del Mali e puntavano a mettere le mani sulle miniere di uranio del Niger gestite dai francesi.
Nella nota dell’Eliseo, al termine dell’incontro tra Hollande e Georges Pontier, si legge che «questo primo incontro è stata l'occasione per uno scambio sui grandi temi della società, i rapporti tra Stato e religioni e la situazione internazionale». Il presidente socialista ha anche sottolineato l'importanza che attribuisce al «dialogo costante tra poteri pubblici e rappresentanti religiosi», ma probabilmente gli è sfuggito il fatto che buona parte dei civili in fuga dalla Siria e in rotta verso l’Europa sono cristiani accomunati ai copti egiziani e ai cristiani d’Iraq da una diaspora determinata, non dalla miseria e non tanto dalla guerra, ma dalle persecuzioni religiose. Una vera e propria pulizia etnica attuata dalle milizie sunnite di cui la Francia è complice consapevole.

L’Onu prevede che l’anno prossimo oltre quattro milioni di persone, tra sfollati e rifugiati, fuggiranno dalla guerra in Siria. circa 2 milioni diverranno profughi mentre 2,25 milioni saranno sfollati all'interno del Paese. Tra questi vi saranno altri cristiani perseguitati nelle zone “liberate” dai ribelli tanto cari a Hollande, fautore dell’iniziativa di armare i ribelli siriani senza armare i terroristi.
Peccato che i reporter dell’agenzia Reuters abbiano mostrato foto e video nei quali i ribelli “moderati” dell’Esercito Siriano Libero (Esl) rivendono per cifre considerevoli (10/15 mila dollari al pezzo) ai terroristi islamici legati ad Al Qaeda di Jabhat Al Nusra missili anticarro, antiaerei e armi di ogni tipo consegnate con il “placet” degli Occidentali, francesi in testa. Un traffico raccontato dal quotidiano libanese Daily Star citando fonti dell’Esl e giordane, certo ben informate considerato che molte armi sono giunte ai ribelli proprio attraverso Amman dove la Cia addestra i combattenti dell’Esl. In altri casi i qaedisti hanno sconfitto in battaglia i “moderati” strappando loro le armi più sofisticate ma in altri ancora intere brigate dell’Esl sono passate con armi e bagagli dalla parte degli islamisti nel neo costituito Esercito di Allah sponsorizzato da Riad.

Come ha ricordato ieri un articolo di Italia Oggi il 19 settembre Hollande aveva annunciato che «è giunto il momento di armare i ribelli in Siria, sarà un processo controllato perché non possiamo accettare che le armi finiscano nelle mani di jihadisti contro i quali combattiamo». Di questo passo, Monsieur le President, l’unico modo che avrà per stare vicino ai cristiani d’Oriente sarà andare al loro funerale.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-hollande-al-fiancodei-cristiani-sirianidefunti-7462.htm#.UlUQ_APMi3U.facebook

A UN ANNO DAL MARTIRIO DI PASCALE

Riproponiamo  la "Lettera Aperta al Presidente della Repubblica Francese e  al suo Ministro degli Affari Esteri" , apparsa su molti giornali francesi un anno fa, scritta dal padre di Pascale Zerez, una ragazza cristiana di 20 anni, sposata da soli 3 mesi e uccisa sul bus che la trasportava da Lattakia ad Aleppo nell' attacco delle bande dell'Armata Siriana Libera. 

ALEPPO,  Domenica 14 ottobre 2012

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Francese e al Ministro degli Affari Esteri.

Signor Presidente della Repubblica Francese,
Signor Ministro degli Esteri,

Proprio come molti siriani, mi ritrovo padre di una vittima della guerra in atto nel nostro paese. Pascale aveva venti anni quando, il 9 ottobre, il bus pubblico su cui viaggiava è stato oggetto di un attacco in cui è morta, assassinata da una banda armata riconosciuta come parte dell'Esercito Siriano "Libero" a cui Lei dà supporto, incoraggiamento e che Lei alimenta fin dall'inizio del movimento.
Ragioni di Stato forse La spingono a prendere posizione a favore dell'Esercito Siriano "Free" (ASL)  ma non è certo nell’intento di liberare il popolo siriano dalla dittatura. L'attuale regime siriano e il suo apparato politico non è tenero, noi lo sappiamo bene e da molto tempo, ma le "bande" dell’ ASL associano ugualmente la brutalità alla arbitrarietà: il movimento porta con sé i semi di una nuova dittatura che sicuramente ci farà rimpiangere la precedente.
Sotto slogan generosi di libertà, di democrazia e di partecipazione al potere, Lei, con i suoi alleati, ha incoraggiato l'introduzione sul nostro territorio di gruppi estremisti salafiti, e altri elementi del movimento di Al Qaeda che vengono a uccidere e ad essere uccisi qui da noi, distruggendo ciò che possono sulla loro strada; perché dunque averceli inviati? Gli Occidentali non avrebbero avuto il coraggio di affrontarli essi stessi? Se il vostro obiettivo è quello di distruggere la Siria per proteggere Israele, credete veramente che ridurre il popolo siriano alla rovina e alla miseria potrà pacificare e dare sicurezza ad Israele?
I vostri predecessori, tra cui i rivoluzionari del 1789 hanno sempre fornito supporto e protezione per le minoranze cristiane in Siria e in Oriente. Oggi le vostre prese di posizione hanno l'effetto opposto e portano alla loro eliminazione. Credete che sradicare i cristiani porterà la civiltà?
E 'sorprendente come in breve tempo la politica francese sia riuscita a farci dubitare del significato della sua rivoluzione e il suo emblema: "Libertà, Uguaglianza, Fraternità"!
In Siria, la vostra politica nel senso della pratica del potere, ha introdotto l'arbitrarietà; così si può riassumere con un altro slogan: libertà e uguaglianza in Siria, mentre in Qatar oligarchia e privilegi. E circa la fraternità, che regnò da noi in mezzo alla gente, ecco che avete incoraggiato la guerra settaria, ignorando le palesi discriminazioni che vengono praticate in altri paesi arabi, tra cui l'Arabia Saudita.
Ci è stato detto che il cristianesimo non ha più gran credito nel Suo paese, ma al momento non si vede apparire una filosofia  più generosa e più evoluta di quella religione che ha costruito le cattedrali. In pochi mesi, Lei è arrivato con i suoi alleati a trasformare la fratellanza siriana musulmano-cristiana, che dobbiamo a queste due religioni, in una guerra quasi confessionale. E tuttavia, questo accordo religioso è la garanzia di un Islam tollerante che potrebbe diffondersi in tutto il mondo.
In cambio, la guerra che viviamo per volontà dell’ESL e dei suoi alleati sembra trasformare la  convivenza in ostilità, che si diffonderà in tutto il mondo con una maggiore rapidità rispetto al progetto. Può esserne certo: gli sconvolgimenti che ora viviamo noi, li verrete a vivere al più presto pure voi. Che cosa si sente echeggiare per le strade di Aleppo? "Dopo la Siria, l'Europa."
L'Islam moderato è molto fragile perché il Profeta mette in guardia i musulmani contro l'alleanza con i non-musulmani circa l’ opporsi ad altri musulmani. Lasciando proliferare l’Islam fondamentalista voi rendete ancora più fragili i musulmani moderati. Voi giocate anche contro di loro. Il fondamentalismo islamico ha sempre l'ultima parola, perché i moderati sono deboli e paralizzati dai versi del Corano nella lotta contro gli estremisti.
Il proverbio arabo dice: "Chi prepara un pasto velenoso è il primo a morire perché egli deve gustarlo". E il proverbio francese non dice forse "i guadagni illeciti alla fine non pagano mai"? Gli Stati Uniti hanno creato Bin Laden, ed hanno avuto l'11 settembre.
Naturalmente, ci sono molte ragioni che inviterebbero i cristiani siriani a prendere le distanze dal gruppo corrente del regime siriano; però vi posso dire che noi, cristiani siriani, non vediamo motivo di distruggere il nostro paese e uccidere i nostri bambini per passare da una corruzione ad un’ altra che sarebbe semplicemente per servire altrui interessi.
Meglio mantenere la politica che vogliamo, piuttosto che seguirne un’altra di cui non abbiamo il presentimento che sia molto migliore . La vostra politica non è altro che incoraggiare l'installazione di uno Stato confessionale in Siria attraverso l'adozione della legge islamica. Il Presidente Mursi, membro dei Fratelli Musulmani, come quelli che si delineano in Siria, non ha manifestato l'intenzione di imporre la "sharia" anche ai cristiani d'Egitto? Quando l’avremo a casa nostra, grazie a voi, non ci sarà che augurarla pure a voi e alle vostre donne.
Perché questa lettera aperta di un padre colpito in ciò che ha di più caro? E 'per esprimere un cuore ferito dal dolore o perchè questa sofferenza proclami ad alta voce ciò che un cuore tiepido e indifferente non è in grado di suggerire?
Signor Presidente della Repubblica Francese, Signor Ministro degli Affari Esteri, accettate che vi inviti a cambiare la vostra politica per adottarne una più coraggiosa e più virile,
Accettate che il mio invito sia una supplica, ma non rimanete più a lungo implorati. In nome della libertà e di ciò che ne resta, in nome dell'uguaglianza e di quello che se ne è fatto e il nome della fratellanza umana ridotta in briciole, io vi prego, con migliaia di famiglie, di smettere di sostenere e finanziare le bande armate che proclamano che il vostro turno verrà dopo il nostro.
Abbiate pietà delle famiglie ferite e disarmate, delle famiglie in lutto, delle famiglie che non hanno più tetto, di centinaia di migliaia di giovani che non hanno più speranza.
Avete visto come Aleppo, la città millenaria, è diventata una città fantasma? Potreste anche solo immaginare Parigi diventare una città fantasma, dove centinaia di migliaia di famiglie francesi vaghino in cerca di rifugio per evitare spari e i tiri di mortaio dell’ arbitrarietà, del fanatismo e della brutalità?
I vostri alleati sul posto si sono accaniti su Aleppo, con i suoi bazar che hanno alimentato per secoli l'Europa, hanno attaccato perfino le rovine. La Basilica di San Simeone che circonda la famosa colonna del celebre primo Stilita è ormai una rovina di rovine. Decine di Chiese, Moschee, le fabbriche, le scuole, le università sono stati oggetto di loro colpi e che dire dei tesori archeologici che vengono rubati e dispersi per portarci la democrazia!
Vi supplichiamo, Signor Presidente della Repubblica Francese, Signor Ministro degli Affari esteri della Repubblica Francese, cessate il vostro sostegno agli elementi armati che non obbediscono a nessuna legge e tornate a ciò che ha fatto la gloria della Francia.
Vi prego di accettare, Signor Presidente della Repubblica Francese, Signor Ministro degli Affari esteri della Repubblica Francese, l'espressione della mia più alta considerazione.

Claude ZEREZ, padre di Pascale uccisa a Homs all’età di 20 anni il 9 ottobre 2012.