Traduci

martedì 27 agosto 2013

"Si fermi il rumore delle armi": ESCALATION & INGERENZA

Guerra in Siria, i limiti del "modello Kosovo"


SIR- Lunedì 26 Agosto 2013 
di Stefano Costalli

Sembra ormai certo che alle atrocità della sanguinosa guerra civile siriana si sia aggiunto anche l’uso di armi chimiche su vasta scala. Medici Senza Frontiere, organizzazione solitamente affidabile, parla di oltre 350 morti causati da un attacco con gas sarin effettuato il 21 agosto. 
Non è ancora chiaro se l’attacco sia stato deciso dal regime di Assad o dai ribelli, ma chiunque sia il responsabile aveva ben presente che l’uso di armi chimiche era stato individuato dal presidente Obama come la linea da non oltrepassare, oltre la quale gli Stati Uniti avrebbero seriamente pensato a un intervento armato nel conflitto.
Il ricorso alle armi chimiche è una grave violazione del diritto internazionale, poiché provoca sofferenze inutili a chi viene colpito e non permette neppure di provare a discriminare fra combattenti e civili. Tuttavia, da un punto di vista politico complessivo, la guerra in Siria non per questo cambia. 
Lo stesso numero di vittime avrebbe potuto essere ucciso a colpi di mortaio, che finora non risulta abbiano discriminato molto fra obiettivi consentiti e vietati dal diritto internazionale. Fissare la cosiddetta “linea rossa” sull’uso di queste armi sembra dunque essere stata l’ennesima dimostrazione dell’assenza di una visione politica e diplomatica seria e lungimirante da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente. Se un effetto vi è stato, è stato semmai quello di fornire un incentivo a chi fosse sufficientemente cinico da ricorrere all’uso dei gas per mettere la comunità internazionale all’angolo e accusare il proprio nemico dell’attacco proibito.
Dopo i fatti degli ultimi giorni, gli Stati Uniti stanno avvicinando la Sesta Flotta al teatro del conflitto, mentre Francia e Gran Bretagna parlano già di intervento armato sul “modello Kosovo”, anche in assenza di un via libera da parte dell’Onu, che difficilmente arriverebbe data la contrarietà di Russia e Cina. 
Davanti al rullo dei tamburi di guerra sorgono alcune domande: se le considerazioni umanitarie sono così importanti, non erano sufficienti i centomila morti della guerra precedenti all’attacco chimico per impegnarsi seriamente e a fondo sulla via diplomatica? E ammesso e non concesso che le situazioni siano paragonabili, l’intervento in Kosovo del 1999 è davvero un esempio positivo da seguire? Non va dimenticato che le cifre delle stragi erano state gonfiate ad arte per provocare l’intervento, che l’Uck era una formazione ben più estremista di quanto si credesse e che sono occorsi anni per dare una sistemazione appena soddisfacente ad un territorio ben più piccolo e molto meno cruciale dal punto di vista geopolitico di quanto lo sia la Siria.
Obama ha chiarito più volte che se anche ci sarà un intervento, questo non implicherà l’uso di truppe a terra. E chi gestirà poi la fase post-conflittuale? 
La Siria è al centro dello scontro fra sciiti e sunniti in Medio Oriente e l’intervento non risolverà i problemi etnici, tribali, religiosi del Paese (o della regione). 
Purtroppo, come più volte abbiamo notato, la capacità diplomatica su cui gli Stati Uniti e l’Occidente hanno costruito i loro maggiori successi in politica estera sembra in qualche modo perduta. Negli ultimi decenni si tende a ricorrere sempre più all’uso della forza per risolvere le crisi, con un’efficacia peraltro molto scarsa. L’Iran e in questa fase soprattutto la Russia avrebbero un ruolo cruciale per tentare di forzare la mano ad Assad con metodi diplomatici, ma i rapporti fra Russia e Stati Uniti sono molto tesi, mentre l’Ue è muta come al solito. 
Papa Francesco invece si è pronunciato, con parole forti e vere sia dal punto di vista etico che politico. Se solo venissero ascoltate.

La nostra selezione di articoli e note di stampa 

Siria: vescovo di Aleppo contro intervento militare

«Aspettiamo una forza internazionale che aiuti a dialogare e non a fare la guerra». Intanto, Bonino conferma «alcuni contatti flebili» riguardo a padre Dall’Oglio e Domenico Quirico.
«Se ci fosse un intervento militare, questo vorrebbe dire una guerra mondiale». Lo ha detto mons. Antoine Audo, vescovo di Aleppo dei Caldei e presidente di Caritas Siria, in un'intervista a Radio Vaticana, sottolineando che in Siria «di nuovo c'e' questo rischio. La cosa non e' cosi' facile»

leggi qui:   http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/siria-syria-siria-27390/



Siria, gli Usa pronti a una seconda Libia

di Gianandrea Gaiani
Far cadere Assad per consegnare la Siria a chi? Al caos? Ad al-Qaeda?



Seduti...a guardare il vulcano

Sull'altra sponda del mare Mediterraneo si sviluppano crisi potenzialmente devastanti


USA, Armi Chimiche e Abominevoli “Pretesti Democratici”

 leggi qui:  http://www.quieuropa.it/usa-armi-chimiche-e-abominevoli-pretesti-democratici/



Siria. Bombardamenti col gas nervino? «Abito a 500 metri» dal luogo degli attacchi e «non ho sentito niente»


Intervista a Samaan che dubita dell’uso di Sarin da parte dell’esercito siriano. I ribelli? Ormai hanno smesso di avanzare e «non sono i paladini della democrazia e della libertà»
  leggi quihttp://www.tempi.it/siria-bombardamenti-gas-nervino-abito-a-500-metri-dal-luogo-dei-presunti-attacchi-e-non-ho-sentito-niente#.Uhw2621H7wp


 Il turbolento contesto di Raqqa e la missione di p. Paolo Dall’Oglio

leggi qui:  http://www.fides.org/it/news/53382-ASIA_SIRIA_Il_turbolento_contesto_di_Raqqa_e_la_missione_di_p_Paolo_Dall_Oglio#.Uht0r21H7wq



Patriarca maronita: Le bombe a Roueiss e a Tripoli un crimine contro Dio, l'umanità e il Libano

Nell'omelia di ieri, il card. Bechara Rai domanda unità fra i politici per salvare il Libano. La riconciliazione vissuta dalla popolazione. Visita alla moschea di al-Taqwa , a Tripoli. Le tragedie di Roueiss (nella banlieue sud di Beirut) e di Tripoli sono "nostre tragedie perché siamo un solo corpo e una sola famiglia". 
 leggi qui: http://www.asianews.it/notizie-it/Patriarca-maronita:-Le-bombe-a-Roueiss-e-a-Tripoli-un-crimine-contro-Dio,-l%27umanit%C3%A0-e-il-Libano-28836.html


Syrie : D’une rébellion manipulée à une guerre existentielle



Bientôt un Proche-Orient vidé de ses Chrétiens ?

leggi qui:  http://www.leveilleurdeninive.com/2013/08/bientot-un-proche-orient-vide-de-ses.html 

Nessun commento:

Posta un commento

Invia alla redazione il tuo commento. Lo vaglieremo per la sua pubblicazione. Grazie

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.