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giovedì 1 marzo 2012

Convegno a Roma sulla Primavera Araba

Si è svolto ieri a Roma, a cura della Comunità di Sant'Egidio, un convegno sulla Primavera Araba.
Di seguito forniamo un video del convegno




Per il programma del Convegno, clicca qui 

La lettera del card. Leonardo Sandri pro Siria e Terra Santa in occasione della Colletta del Venerdí Santo

1 Marzo 2012

Eccellenza Reverendissima,

Ricordare la Colletta del Venerdì Santo significa richiamare un impegno che risale all’epoca apostolica. Lo attesta San Paolo, scrivendo ai cristiani della Galazia: ci pregarono di ricordarci dei poveri: ed è ciò che ho preso molto a cuore (2,10). E lo ribadisce ai fratelli di Corinto (1Cor. 16; 2Cor. 8-9) e a quelli di Roma: è parso bene, infatti, di fare una colletta per i poveri che si trovano fra i santi in Gerusalemme (15, 25-26).

La Terra Santa attende la fraternità della Chiesa universale e desidera ricambiarla nella condivisione dell’esperienza di grazia e di dolore che segna il suo cammino. Vuole riconoscere, prima di tutto, la grazia del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente e quella della Visita Papale a Cipro. Tali eventi hanno accresciuto l’interesse del mondo e il ritorno di tanti pellegrini sulle orme storiche del Signore Gesù. Ma è sensibile anche al dolore per l’acuirsi delle violenze verso i cristiani nelle regioni orientali, le cui conseguenze si avvertono fortemente in Terra Santa. I cristiani d’Oriente esperimentano l’attualità del martirio e soffrono per l’instabilità o l’assenza della pace. Il segnale più preoccupante rimane il loro esodo inarrestabile. Qualche segno positivo in talune situazioni non è sufficiente, infatti, ad invertire la dolorosa tendenza dell’emigrazione cristiana, che impoverisce l’intera area delle forze più vitali costituite dalle giovani generazioni.

Tocca perciò a noi di unirci al Santo Padre per incoraggiare i cristiani di Gerusalemme, Israele e Palestina, di Giordania e dei Paesi orientali circostanti, con le sue stesse parole: Non bisogna mai rassegnarsi alla mancanza della pace. La pace è possibile. La pace è urgente. La pace è la condizione indispensabile per una vita degna della persona umana e della società. La pace è anche il miglior rimedio per evitare l’emigrazione dal Medio Oriente (Benedetto XVI nell’omelia conclusiva del Sinodo per il Medio Oriente).

Il presente appello alla Colletta si inscrive nella causa della pace, di cui i fratelli e le sorelle di Terra Santa desiderano essere efficaci strumenti nelle mani del Signore a bene di tutto l’Oriente.

Esso giunge all’inizio dell’itinerario quaresimale verso la Pasqua e potrà trovare il suo apice nel Venerdì Santo, oppure in occasioni considerate più favorevoli in ciascun contesto locale. Ma la Colletta rimane, ovunque, la via ordinaria e indispensabile per promuovere la vita dei cristiani in quella amata Terra.

La Congregazione per le Chiese Orientali si fa portavoce delle necessità pastorali, educative, assistenziali e caritative delle loro Chiese. Grazie alla universale solidarietà, esse rimarranno inserite nelle sofferenze e nelle speranze dei rispettivi popoli, crescendo nella collaborazione ecumenica ed interreligiosa. Renderanno gloria a Dio e difenderanno i diritti e i doveri dei singoli e delle comunità a cominciare dall’esercizio personale e pubblico della libertà religiosa. Si porranno al fianco dei poveri, senza distinzione alcuna, contribuendo alla promozione sociale del Medio Oriente. Soprattutto, vivranno le beatitudini evangeliche nel perdono e nella riconciliazione.

Papa Benedetto ci invita, però, ad andare al di là del gesto pur encomiabile dell’aiuto concreto. Il rapporto deve farsi più intenso per giungere ad una “vera spiritualità ancorata alla Terra di Gesù”: Quanto più vediamo l’universalità e l’unicità della persona di Cristo, tanto più guardiamo con gratitudine a quella Terra in cui Gesù è nato, ha vissuto ed ha donato se stesso per tutti noi. Le pietre sulle quali ha camminato il nostro Redentore rimangono per noi cariche di memoria e continuano a «gridare» la Buona Novella…i cristiani che vivono nella Terra di Gesù testimoniando la fede nel Risorto…sono chiamati a servire non solo come un faro di fede per la Chiesa universale, ma anche come lievito di armonia, saggezza ed equilibrio nella vita di una società che tradizionalmente è stata e continua ad essere pluralistica, multietnica e multireligiosa (Esortazione post-sinodale Verbum Domini, 89).

Ringrazio a nome del Santo Padre i pastori e i fedeli della Chiesa intera nella fiducia che essi confermeranno la loro generosità. E’ il grazie sincero condiviso dalla Chiesa latina raccolta nella Diocesi Patriarcale di Gerusalemme e nella Custodia Francescana, come pure dalle Chiese Melchita, Maronita, Sira, Armena, Caldea, che insieme compongono la Chiesa cattolica di Terra Santa.

Col più fraterno augurio in Cristo Gesù.

Leonardo Card. Sandri
Prefetto

a Cyril Vasil’, S.I.
Arcivescovo Segretario

Fonte: http://www.proterrasancta.org/la-lettera-del-card-leonardo-sandri-in-occasione-della-colletta-del-venerdi-santo/

Kofi Annan per una soluzione pacifica, fermando le violenze di tutti

01/03/2012 08:57 ASIA NEWS
SIRIA - ONU
L'ex segretario generale Onu non ha ancora ricevuto l'ok per recarsi in Siria. L'Onu sembra avvicinarsi alle posizioni del Vaticano, sottolineando una soluzione pacifica (e non militare) e condannando le violenze di tute le parti e non solo di Damasco. Continuano i bombardamenti ad Homs, città di enorme importanza strategica. Anche Cina e Russia sembrano disponibili a corridoi umanitari.

New York (AsiaNews) - Kofi Annan, nuovo delegato per la Siria da parte dell'Onu e della Lega araba, ha dichiarato che "supplicherà" Bashar Assad per partecipare allo sforzo internazionale di trovare una soluzione pacifica alle violenze che durano ormai da quasi un anno. L'ex segretario generale Onu e Premio Nobel per la pace ha sottolineato che egli desidera che "le uccisioni e le violenze devono fermarsi" e che "le agenzie umanitarie devono avere libero accesso per compiere il loro lavoro".

Annan ha anche ribadito che "c'è bisogno di un dialogo fra tutti gli attori della Siria" e che la via da privilegiare è "una soluzione pacifica veloce, attraverso il dialogo", sebbene - ha notato - all'Onu vi siano altri con idee differenti. La Lega araba, frange dell'opposizione siriana e alcuni Paesi occidentali, come la Francia e in parte gli Stati Uniti, vedrebbero bene una soluzione militare simile a quella attuata in Libia.

Fino ad ora Annan non ha ricevuto l'ok per entrare in Siria. Damasco ha richiesto maggiori informazioni sugli obbiettivi di della missione. Nei giorni scorsi la Siria aveva rifiutato la visita di Valerie Amos, capo delle agenzie umanitarie Onu. Con ogni probabilità, il motivo era che fino ad ora le discussioni e le risoluzioni sulla Siria al Consiglio di sicurezza e all'Assemblea generale delle Nazioni unite citavano solo le violenze di Damasco, senza citare quelle dell'opposizione.

Per l'Onu i morti per gli scontri iniziati nel marzo 2011 sono giunti a 7500. Per la Siria sono circa 2500, di cui oltre 1300 fra i militari.

La posizione di Annan, di dialogo con tutte le forze e di condanna delle violenze da qualunque parte, si avvicina a quella del Vaticano, espressa due giorni fa da mons. Silvano M. Tomasi, rappresentante della Santa Sede all'Onu di Ginevra. Al raduno della Commissione Onu sui diritti umani per un dibattito urgente sulla Siria, egli ha sottolineato l'importanza delle "organizzazioni regionali e multilaterali" come "strumenti per promuovere la pace e la stabilità nel mondo". Per questo mons. Tomasi dà il benvenuto "alle varie iniziative in favore della pace attraverso il sentiero del dialogo e della riconciliazione". Ma - ha aggiunto - "la responsabilità primaria poggia sulla popolazione della Siria e per questa ragione rinnovo l'appello del Santo Padre [del 12 febbraio: v. qui] "di dare la priorità alla via del dialogo, della riconciliazione e dell'impegno per la pace".